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#WeekHero/Lucifer, la serie sul diavolo che si racconta all’analista fa riflettere un po’ tutti noi. La quarta stagione è disponibile su Netflix Ogni sabato alla ricerca di un eroe che ci ricordi che a volte un atto eroico consiste semplicemente in un cambio di prospettiva.

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di Angela Maria Centrone

Questa settimana vi parlerò, senza spoilerare, di Lucifer. La serie, trasposizione del fumetto omonimo di Mike Carey, lo scorso anno, al termine della terza stagione – prodotta fino ad allora dalla Fox – rischiava la chiusura, per poi essere salvata da Netflix. È stata realizzata così, per la gioia dei fan, una quarta stagione – che non esclude una quinta – disponibile sulla piattaforma dall’8 maggio scorso. Il perché questo personaggio, che nell’immaginario comune incarna il male assoluto, sia stato eletto eroe della settimana consiste nella capacità, acquisita di puntata in puntata, di affrontare sé stesso per quello che è e di migliorarsi.

“Il Diavolo ha deciso di prendersi una vacanza dall’Inferno e si è trasferito a Los Angeles”, è così che cominciano le avventure di Lucifer Morningstar (Tom Ellis) non a caso nella “città degli angeli”. Lucifer gestisce un night club, il Lux, con al suo fianco il demone Maze (Lesley-Ann Brendt), i due conducono una routine fatta di festini a base di droga, sesso e alcool, finché il protagonista, a causa dell’omicidio di una giovane cantante, che lui stesso aveva portato al successo, non s’imbatterà della detective Chloe Decker (Lauren German). La bella poliziotta lo conquisterà con la sua purezza d’animo e il suo senso della giustizia. I due diventeranno partner, almeno lavorativamente, risolvendo brillantemente molti casi di omicidio e imparando a fidarsi l’uno dell’altra. Ma Lucifer è il diavolo e vive una crisi profonda: il suo ruolo di punitore dei peccatori l’ha dipinto come colui che ispira il male negli esseri umani e questo lo confonde, ma in realtà siamo noi gli unici responsabili delle nostre azioni, come spesso lui stesso cerca di spiegare. Ad aiutarlo in questo percorso di riscoperta del sé è la dottoressa Linda Martin (Rachael Harris), con la quale comincerà un vero e proprio percorso di psicanalisi e che sarà la prima umana a cui mostrerà il suo volto demoniaco. 

Il tema che, in fondo, si affronta nella serie con moltissima ironia, è la crescita: Lucifer, se pur un essere soprannaturale, è come un adolescente tormentato, che ha dei seri problemi con la figura paterna e con l’accettazione di sé stesso. Narcisista ed egoista, è incapace di amare e di amarsi. Scoprirà con il tempo che i sentimenti sono la variabile del coraggio e che le nostre  peggiori condanne sono quasi sempre autoinflitte. 




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