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Sanità, oltre 640 milioni per la Puglia È quanto emerso nel corso di un'audizione congiunta delle commissioni consiliari Programmazione e Sanità. Sono i fondi del Piano nazionale di ripersa e resilienza.

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Oltre 640 milioni di euro per la sanità pugliese. È quanto emerso nel corso di un’audizione congiunta delle commissioni consiliari Programmazione e Salute, presiedute rispettivamente da Fabiano Amati e Mauro Vizzino, convocata per discutere delle proposte della Regione sull’utilizzo dei fondi previsti dal governo nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. «177 milioni» saranno destinati «alle case di comunità- si legge in una nota del Consiglio -; 7 milioni alle centrali operative territoriali; 2,8 milioni di euro alle risorse di interconnessione aziendale; 3,8 milioni di euro ai dispositivi; 79 milioni agli ospedali di comunità». E ancora «114 milioni per la digitalizzazione; 94 milioni per le grandi apparecchiature; 50 milioni per l’adeguamento sismico e strutturale; 114 milioni per il piano nazionale complementare; 2,3 milioni per i flussi informativi; 3 milioni per i corsi di formazione».

Ai lavori hanno partecipato il nuovo assessore alla Sanità, Rocco Palese, il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro, e le dirigenti delle Strategie e Governo dell’offerta e risorse tecnologiche. Il consigliere regionale Fabiano Amati «ha ricordato che le risorse destinate dal governo alla Puglia sono da utilizzare per l’assistenza sanitaria territoriale, quindi per la realizzazione di case, ospedali di comunità; per l’informatizzazione, i progetti antisismici e la formazione. È il momento quindi di fare una valutazione dettagliata per la più razionale ripartizione e costruire il programma degli interventi». Secondo Palese «c’è l’assoluta necessità, da parte di tutti i soggetti istituzionali, di dare il prezioso contributo per poter offrire servizi equi su tutte le province.  Ha espresso il plauso al metodo di lavoro di coinvolgimento avviato dalle Commissioni programmazione e salute. Ha sottolineato che sarà una grande sfida nell’ambito della realizzazione degli interventi e precisato che sarà fondamentale una revisione delle norme della spesa del personale a livello nazionale, perché ci sarà il grosso problema di come potranno funzionare tutte le strutture se non c’è la disponibilità di medici, infermieri e specialisti. Ha detto anche che non si ha una precisa valutazione e regolamentazione dei requisiti e degli standard funzionali delle strutture. L’assessore ha preso l’impegno di inviare alle commissioni la deliberazione che conterrà le decisioni successive al lavoro di analisi e verifica delle ipotesi progettuali inviate dalle Aziende sanitarie, prima che la stessa Giunta approvi il provvedimento».

 

 




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