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Martina Franca, arte sacra e mito La visita guidata

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Passaturi.it organizza per oggi questa escursione a Martina Franca. Prenotazioni possibili fino a ieri, ecco cosa potranno visitare coloro che hanno aderito alla proposta dell’organizzazione. Il testo che segue è di Maria Teresa Acquaviva, tratto (come l’immagine di home page) da passaturi.it:

 

Nelle ore pomeridiane e fino a tramonto inoltrato, domenica 8 aprile Passaturi.it propone un suggestivo cammino nell’arte sacra e profana di Martina Franca. Si parte dal Palazzo Ducale per vistare il Piano Nobile con le sale dipinte da Domenico Carella nel XVIII secolo, che raffigurano miti e metamorfosi, la corte ducale e le sue feste galanti ambientate all’aperto tra ruderi classici, tutto permeato da un’atmosfera arcadica. Altri particolari profani nelle vie più rappresentative della città vecchia dove, ovunque si posi lo sguardo, si scorgono scolpiti sulla pietra indorata dal tempo satiri e cariatidi, mensole figurate, mascheroni apotropaici e doccioni artistici che decorano i palazzi gentilizi.
Segue la visita al Muba, il Museo di arte sacra della Basilica dove sono esposte opere di alto livello artistico appartenenti alla Basilica di Martina Franca, la chiesa matrice, opere raccolte in mezzo millennio circa: corali e pergamene, bolle papali, argenti del Tesoro della Basilica a cui appartengono anche le Statue reliquiario di San Martino e Santa Comasia, paramenti sacri, dipinti e icone. Il patrimonio è consistente pertanto l’esposizione si rinnova con una rotazione e con opere provenienti da altri ambiti e luoghi d’Italia. E’ in corso una mostra temporanea di pergamene inedite dell’Archivio capitolare della Basilica. Il Museo è sito nel prestigioso Palazzo Stabile, di interesse storico e artistico.
Adiacente al Muba c’è la Basilica di San Martino, il monumento più rappresentativo dell’architettura sacra sviluppatasi nel Settecento a Martina Franca. Al suo interno ci sono opere di rilievo di artisti pugliesi e campani, alcuni noti nel panorama artistico nazionale. Inoltre, altari in pietra di gusto leccese e in marmi di gusto napoletano, tutti elementi che rimarcano il livello artistico della città, un livello che si elevò grazie agli apporti culturali esterni e che dal Seicento in poi plasmò Martina Franca nella materia e nello spirito.

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