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Templari tarantini, ampia delegazione a Catania per Sant’Agata Fino a ieri la festa patronale nella città etnea

Gruppo Templari Chiesa

Di seguito il comunicato:

«La festa di Sant’ Agata, patrona di Catania, è una festa patronale tra le più belle al mondo; dal 3 al 5 febbraio tre giorni di culto, devozione, folclore, tradizioni. Ogni anno Catania offre alla sua patrona una festa straordinaria che può essere paragonata alla Settimana santa di Siviglia o al Corpus Domini di Cuzco, in Perù. In quei tre giorni la città dimentica ogni cosa per concentrarsi sulla festa, misto di devozione e di folklore, che attira ogni anno sino a un milione di persone, tra devoti e curiosi.»* Uno degli eventi inseriti nel programma dei festeggiamenti è l’offerta dei ceri. Varie categorie di artigiani, commercianti, associazioni, realizzano le “candelora” portata in giro per la città da gruppi di giovani che effettuano, al suono di piccole bande, particolari coreografie. Sono 11 in totale e simboleggiano i ceri che nel passato illuminavano il percorso delle varie processioni. In concomitanza con la  marcia dei ceri viene consegnato anche un premio detto della candelora d’oro, quest’anno attribuito a Fiorello. La prima processione rappresenta l’omaggio delle autorità alla Santa. Insieme alle principali istituzioni locali sfilano gli Ordini Equestri Pontifici, il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e gli altri ordini ed associazioni. Tra questi il P.T.H.M. (Prioratus Templi Hierosolomitani Mik’Aelis), associazione neotemplare. A Catania anche una ampia delegazione di templari tarantini appartenenti alla Commenda “Nostra Signora di Costantinopoli” di Taranto, rappresentata dal Commendatore e Balivo di Puglia, Gennaro Forconi, dal Cancelliere Simplicio Del Moro, dal Tesoriere Vito Lumaca, dal maestro delle Cerimonie Francesco D’Errico, dai cavalieri Francesco Ruggieri e Umberto Amandonico, dal piccolo scudiero Marco D’Errico e dalle postulanti Barbara Lecce e Roberta D’Errico, e a quella di Manduria “Terra dei Messapi” guidata dal commendatore Aldo Chimienti, presente con una delegazione di dame e cavalieri. Il giorno successivo è quello dedicato alla processione del simulacro:«Già dalle prime ore dell’alba le strade della città si popolano di “cittadini “. Sono devoti che indossano il tradizionale “sacco” (un camice votivo di tela bianca lungo fino alla caviglia e stretto in vita da un cordoncino), un berretto di velluto nero, guanti bianchi e sventolano un fazzoletto anch’esso bianco stirato a fitte pieghe. Rappresenta l’abbigliamento notturno che i catanesi indossavano quando, nel lontano 1126, corsero incontro alle reliquie che Gisliberto e Goselmo riportarono da Costantinopoli………Il “giro”, la processione del giorno 4, dura l’intera giornata.»* Nella occasione si è celebrato anche il VI capitolo della Commenda “Nostra Signora di Jesse”, con la guida del commendatore Angelo Giustolisi e la presenza del grande referendario Alessandro Pulvirenti e del gran Araldo Vito Armenise.




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