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Juventus-Napoli: il presidente del comitato scientifico Adusbef preannuncia un esposto per l’ipotesi di istigazione a delinquere Sorrentino: "non è questione di tifoseria e faziosità". Codacons: fermare il campionato di serie A

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L’essenza del calcio è questa: una palla che rotola, ventidue persone che le corrono dietro, una che fischia, due che usano bandierine. Come si sia arrivati a renderlo un’inestricabile questione di diritto, tribunali ecc., è ciò su cui occorrerebbe interrogarsi seriamente. Perché se siamo arrivati a questo significa che stiamo messi male.

Il Codacons ha chiesto che si fermi il campionato di calcio di serie A. Poi, in quese ore, si sviluppa il sistema di ricorsi, esposti ecc., che ci porteremo avanti per mesi, dopo la (mai) partita Juventus-Napoli di ieri. C’è perfino chi ipotizza l’istigazione a delinquere. Va osservato peraltro che la lega calcio ha agito sulla base di un protocollo sottoscritto da tutti (ed evidentemente ritenuto non delinquenziale) e che la Juventus si è adeguata a quanto stabilito dalla lega calcio.

Di seguito un comunicato diffuso dall’avvocato Giuseppe Sorrentino:

L’ avv. Giuseppe Sorrentino, Presidente del Comitato Scientifico Nazionale di Adusbef (associazione dei consumatori di cui all’art 137 del D.Lgs 206/05), preannuncia esposto alla Procura della Repubblica per il mancato rinvio della gara di calcio Juve-Napoli prevista per la terza giornata del campionato affinchè sia accertato il reati di cui all’art 414 c.p ( istigazione a delinquere)
Non è questione di tifoseria e faziosità, ci tiene a precisare l’Avv. Sorrentino, ma di dignità negata al “ Diritto”; tale vicenda di tanto è la rappresentazione più emblematica.
Il paradosso, sottolinea l’avv. Sorrentino, sta nel fatto che si decide di punire una squadra, il Calcio Napoli, perché ha deciso di rispettare un provvedimento inibitorio emesso dalle massime autorità sanitarie regionali, ognuna per grado di competenza.
Sicuramente la questione è originata dal vulnus determinato dal mancato coordinamento di disposizioni normative e regolamentari, ma è allo stesso tempo assurdo consentire che l’effetto pregiudizievole possa rivelarsi su di un soggetto, il Calcio Napoli, la cui unica colpa è quella di aver rispettato l’obbligo di isolamento domiciliare imposto dalla Regione Campania.
Pur volendo ragionare per assurdo, dato che diverse sono le informazioni diramate dal Ministro della Salute, qualora i provvedimenti dell’ASL oppure della Regione Campania fossero da ritenersi illegittimi o prodotti contra legem sicuramente andrebbero individuati e puniti , sia amministrativamente che penalmente, ove se ne ravvisassero i presupposti, i loro firmatari, ma non di certo chi quei provvedimenti, fin quando non se ne accerta l’illegittimità, è tenuto a rispettare. Di questo passo potremmo giungere alla conclusione che chiunque cittadino, ritenendo, secondo una sua personale interpretazione, che un provvedimento amministrativo sia contrario alla legge, si possa sentire autorizzato a disattenderlo in autonomia, senza farne accertare preventivamente l’illegittimità
A tanto, con riguardo alla vicenda in questione, andrebbe aggiunto molto altro con riferimento ai canoni di interpretazione giuridica dei provvedimenti in questione e del rapporto tra fonti legislative primarie e secondarie, ma, sottolinea l’avv. Giuseppe Sorrentino, la questione, prima che giuridica, si presenta essenziale nella sua rilevanza etica nella misura in cui si accetta che un soggetto di diritto privato, ossia la Lega Calcio, si senta autorizzato ad imporre , per fini privatistici anche se di interesse rilevante, ad una società affiliata di disattendere volontariamente e scientemente quanto previsto da norme nazionali e regionali al fine di tutelare un diritto di massima rilevanza Costituzionale, ossia la Salute.
Tale è la ragione per cui, sottolinea l’Avv. Sorrentino, presenteremo, presso la Procura della Repubblica competente, un Esposto al fine di accertare la sussistenza dei presupposti del reato di cui all.’art. 414 c.p. (istigazione a delinquere).




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