Stamani a Palagiano viene espiantato un agrumeto. Quella zona non ce la fa più a sostenere una situazione legata alla concorrenza estera e alla disattenzione da parte di chi dovrebbe tutelare. È una notizia che non può e non deve passare in secondo piano rispetto alla vicenda che rende, in questi giorni particolarmente, una polveriera sociale: la vicenda dell’inquinamento che si ripresenta prepotentemente.
Palagiano e Taranto sono due facce della stessa medaglia, quella della disattenzione ambientale verso un territorio (non solo cittadino, provinciale) che va arricchendosi di veleni e che smantella il suo patrimonio vero: la terra, l’ambiente. Che potrebbe dare frutti enormi anche in senso economico. Ma si smantella. Il territorio deve invertire questa tendenza, con urgenza ed in realtà è già tardissimo.
Le rappresentanze politiche ed istituzionali, del prima e del dopo, si sono rivelate sostanzialmente inadeguate a riportare Taranto e il suo territorio a livelli accettabili. E questo è l’elemento che fa parte integrante di una situazione davvero pericolosa. Ma bisogna uscirne. Assolutamente. Come, chissà.