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Ilva: “difficoltà importanti ma la trattativa prosegue domani” Fim-Cisl, che critica Michele Emiliano: è dall'anno scorso che chiede la sospensione

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Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato Fim-Cisl:

Si è concluso dopo 8 ore di trattativa l’incontro programmato sulla vertenza Ilva presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del Vice Ministro Teresa Bellanova, le organizzazioni sindacali e i vertici di AmInvestCo. L’incontro ha avuto al centro l’analisi dei nodi legati alla parte economica del contratto di assunzione, struttura salariale e secondo livello aziendale.
La proposta aziendale, rispetto al secondo livello, prevede la rimodulazione della contrattazione aziendale e del Pdr (Premio di risultato) inserendo nuovi indici di parametrizzazione.
Per quanto riguarda la fase di discontinuità, abbiamo ribadito che deve traguardare solo l’aspetto formale e non di sostanza e non accettiamo un doppio regime peggiorativo per i più giovani neoassunti. Mentre per quanto riguarda la contrattualistica aziendale, riteniamo inaccettabile quanto proposto dall’azienda e che sia necessario allo stato attuale lasciare inalterata la struttura del secondo livello, confermando gli accodi esistenti, aprendo, solo successivamente in sede aziendale una eventuale fase di discussione.
L’azienda ha accolto solo in parte le richieste sindacali in particolare: la prima parte del Pdr che resta uguale, mentre restano rigidità sulla struttura della parte variabile del premio di risultato. L’azienda si è comunque riservata per domani mattina alle 9.30 di fornirci una proposta organica scritta su quanto discusso oggi.

È dall’inizio della trattiva, parliamo di luglio 2017, che l’atteggiamento del governatore della Puglia Emiliano chiede la sospensione della trattativa – è la riconferma ancora una volta dell’irresponsabile e indifferenza del Governatore di fronte alle decine di migliaia di lavoratori e dell’ambientalizzazione del sito di Taranto.
Da marzo è stata avviata la copertura dei parchi minerari, le cui lamiere saranno prodotte nello stabilimento di Taranto nell’area PLA2 ridando lavoro a circa 350 lavoratori – sono fatti concreti frutto del negoziato sindacale ben diversi dalla demagogia e dall’attendismo istituzionale di tutti questi anni.
La richiesta di sospendere la trattativa per un sul protagonismo personale non è un fatto nuovo e di per sé – ci sembra scollegato dal risultato elettorale anche perché la trattativa iniziata nel luglio 2017 e da quella data che il governatore Emiliano ne chiude la sospensione. I cittadini e lavoratori di Taranto attendono la difesa dell’occupazione e un ambiente salubre e per cui un’accelerazione del negoziato e non la sua sospensione.




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