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Martina Franca: depuratore, il tecnico boccia le trincee drenanti "Reggeranno la portata d'acqua per non più di tre-quattro mesi". E ipotizza anche altro

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Il territorio di Manduria-Avetrana sarà alle prese, in serata, con un’altra manifestazione per l’intricata vicenda del depuratore.
Altra zona della provincia di Taranto, altro depuratore e altri problemi: Martina Franca. Dei giorni scorsi è un provvedimento del commissario straordinario del Comune, in merito alla soluzione progettuale. Il comitato per la tutela della valle d’Itria si scaglia contro il commissario dell’ente comunale, avendo questi adottato una delibera che in quindici anni nessuna amministrazione ordinaria aveva mai varato, per via dell’impatto ambientale.
Il caso è quello delle trincee drenanti, ovvero canalizzazioni di tre metri di profondità, caratterizzate da una tubazione e da una ricopertura in superficie. Sul piano tecnico, interviene un ingegnere, Antonio Bello. Intervistato da noi e dal tgnorba, Bello evidenzia che dal suo punto di vista le trincee drenanti non servono. “Per come dimemsionate, con la portata di diecimila metri cubi di acqua al giorno, reggerebbero non più di tre-quattro mesi. A meno che, nel percorso della tubatura, non si facciano delle perforazioni con smaltimento dei liquami in falda. Il che è vietato dalla legge”. Accuse molto gravi, per quanto si sia nel campo delle ipotesi. Come fare per sventare una cosa del genere? “Il territorio dovrà essere molto vigile”.

(foto home page: fonte Francesco Manfuso)

 

 

 

 

 

 

 

 

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