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Un altro Iraq è possibile: manifestazione a Martina Franca e convegno a Taranto Stasera ad Artefranca, domani all'università

manifestazione martina franca iraq
Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori in merito all’iniziativa di stasera, a seguire il comunicato riguardante il convegno di domani:
manifestazione martina franca iraqIniziativa di Sprar Martina Franca – Ass. Salam – Comune di Martina Franca –
in collaborazione con Ass. Un Ponte per,
Arte Franca, Iraqi civil Society Solidarity Initiative
Il futuro della pace civile in Iraq” è il titolo dell’iniziativa organizzata dallo Sprar di Martina Franca, Associazione Salam e Comune di Martina Franca in collaborazione con Associazione Un ponte per, Arte Franca, Iraqi Civil Society Solidarity Initiative, che si terrà martedì 13 ottobre presso i laboratori urbani Arte Franca, alle ore 19. Sarà questa occasione per parlare di un Iraq che non fa notizia: quello in cui la società civile si batte per proteggere i suoi beni più preziosi, dall’acqua ai beni culturali, e per rivendicare diritti negati e per resistere a Daesh.
Ritornato sotto i riflettori mediatici per l’ipotesi avanzata dal Ministero della Difesa sulla partecipazione dell’Italia ai bombardamenti contro l’Isis, l’Iraq non è solo teatro di guerra e devastazione. C’è un altro volto dell’Iraq che deve essere portato alla luce: è quello delle grandi mobilitazioni della società civile irachena, che da fine luglio ha animato per tutta l’estate le principali città scendendo per le strade contro la corruzione dei politici, per il rispetto dei diritti umani, e chiedendo servizi essenziali. I coraggiosi attivisti iracheni hanno così ottenuto il varo di importanti riforme e l’approvazione di un Codice del Lavoro che rispetta gli standard internazionali: finalmente riconosce il diritto di sciopero, protegge le lavoratrici e i membri di minoranze dalla discriminazione e abolisce il lavoro minorile (sostituendo quello varato da Saddam, che né gli americani né i governi eletti avevano abolito).
Si è discusso di tutto questo e si è parlato del futuro dell’Iraq in un’ importante iniziativa che ha preso il via il primo ottobre e si è conclusa il tre, a Baghdad: il Forum Sociale Iracheno sulla Pace e la Coesistenza. L’evento politico e sociale ha visto la partecipazione di 2500 attivisti, iracheni e internazionali, che si sono ritrovati nei giardini Abu Nawas, sulle sponde del Tigri. Il forum si è svolto in una coloratissima tendopoli allestita per l’occasione da 150 volontari, e assomigliava molto alle edizioni del Forum Sociale Mondiale che abbiamo visto a Porto Alegre in Brasile, o a Mumbai in India: fanno sapere gli attivisti dell’Associazione Un ponte per, tra le trenta associazioni aderenti al Forum.
Da 25 anni impegnata a fianco della società civile e nella costruzione del percorso dell’Iraqi Social Forum, l’Associazione Un ponte per porterà a Martina Franca la testimonianza di quello che è stato il passato dell’Iraq, del difficile percorso di pace, dell’esperienza del Forum Sociale Iracheno, attraverso la voce del suo policy officer, nonché coordinatore dell’ Iraqi Civil Society Solidarity Initiative: Ismaeel Dawood.
Ad aprire l’incontro il Presidente della Commissione Servizi sociali del Comune di Martina Franca, Franco De Mita, impegnato insieme all’Associazione Salam nell’accoglienza e inclusione dei richiedenti asilo politico ospiti nello Sprar di Martina Franca.
Nel corso dell’iniziativa saranno proiettati video e documentari sull’Iraqi Social Forum e sulle proteste che stanno animando le piazze irachene. Previsto anche un aperitivo iracheno offerto dai richiedenti asilo dello Sprar di Martina Franca.
L’iniziativa di solidarietà col Forum Sociale Iracheno proseguirà a Taranto mercoledì 14 ottobre, alle 10.30 presso la sala convegni della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Bari, dipartimento jonico – nell’ex Convento San Francesco, nella città vecchia.
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Il Convegno “Iraq: estremismo religioso, criminalità e beni culturali”  è realizzato e promosso dal Centro Interculturale Nelson Mandela, Associazione Salam, Associazione Un ponte Per, Assessorato ai Servizi Sociali – Comune di Taranto, Università degli Studi di Bari (dipartimento jonico), in collaborazione con ICSSI (Iraqi Civil Society Solidarity Initiative), Associazione Giuristi Jonici,  Iraqi Social Forum, Associazione Elsa Taranto.
L’iniziativa rilancia il dibattito che è stato organizzato a Baghdad dal primo al tre ottobre nella cornice del Social Forum Iracheno: un evento corale, politico e sociale che ha coinvolto 2500 attivisti, e più di 30 organizzazioni internazionali, tra queste l’Associazione Un ponte per… e l’ ICSSI (Iraqi Civil Society Solidarity Initiative).
I temi del Forum, alla sua seconda edizione che vertevano sulla Pace e la Coesistenza, trattati nei giardini Abu Nawas, sulle sponde del Tigri, verranno ripresi dai relatori del Convegno che si terrà mercoledi mattina alle 10.30 all’Università degli Studi di Bari, dipartimento jonico, presso il Convento di San Francesco, in città vecchia a Taranto.
Ad aprire l’incontro sarà Gaetano Dammacco professore Ordinario di Diritto Ecclesiastico e Canonico dell’Università degli studi di Bari – che affronterà il tema delle modalità di tutela dei diritti umani in opposizione al fondamentalismo.
Parlerà dell’approccio interculturale al tema dei diritti umani e alla convivenza interreligiosa Paolo Stefanì, docente di “Diritto Ecclesiastico” Dipartimento jonico, Università degli studi di Bari. Del medesimo ateneo, Maria Rosaria Piccinni docente di “Diritto e Religioni nei paesi del Mediterraneo” relazionerà sul tema dell’origine del fondamentalismo religioso e della strumentalizzazione politica dell’appartenenza religiosa, a partire dal fraintendimento nell’uso del termine jihad. A seguire l’intervento di Ismaeel Dawood, attivista iracheno, policy officer dell’Associazione Un ponte per… e coordinatore dell’Iraqi Civil Society Solidarity Initiative, e la relazione di Cataldo Mignogna del Centro Interculturale Nelson Mandela. Le conclusioni saranno a cura di Simona Fernandez, la Presidente dell’Associazione Salam, e responsabile del Centro Interculturale Nelson Mandela. A moderare gli interventi sarà Antonietta Podda addetta stampa dell’Associazione Salam. Nel corso del convegno verrà affrontato anche il delicato tema della perdita dei beni culturali in Iraq, andati distrutti, saccheggiati e fatti oggetto di traffici illeciti nel mercato nero mondiale. Verrà descritto e mostrato l’altro volto dell’Iraq: quello in cui la società civile irachena, insieme ad accademici, intellettuali e altri attori internazionali  chiedono a gran voce il rispetto diritti umani, la fine dei bombardamenti, e la fine dell’estremismo religioso e della corruzione del sistema politico. Convinti non solo che un altro Iraq è possibile, ma esiste già.

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