Di seguito un comunicato diffuso dall’associazione Abc di Ester:
Sono passati anni dalla chiusura del reparto pediatrico del Presidio ospedaliero “Valle D’Itria”. L’A.B.C. di Ester (e i martinesi tutti) ha lottato con i denti per la riapertura dell’ospedale e ciò che si è ottenuto sono solo promesse e belle parole ormai sussurrate al vento. Il reparto pediatrico è passato in “maniera provvisoria” presso il reparto di Ostetricia e ginecologia con sole 2 stanze dedicate. Quanto durerà questa precarietà? Tramite mezzo stampa leggiamo le solite rassicurazione del consigliere regionale Pentassuglia che propone fantasiose soluzioni sul rafforzamento del personale medico ed infermieristico dove numeri e statistiche regnano sovrane per distanziare l’attenzione dal vero problema. L’A.B.C. di Ester vuole ricordare al nostro consigliere che lo scorso 4 Maggio 2017 il Presidente della Regione Puglia (assessore della sanità) si è espresso sulla pediatria. Quest’ultimo ha precisato che è stata autorizzata l’assunzione di 5 medici pediatrici e di 70 infermieri professionali per l’ASL di Taranto che rientrano nel progetto che riguardano la tutela dei bambini della provincia. Tirando le somme: sono passati la bellezza di 1 anno e 6 mesi, quindi, cosa blocca il direttore generale dell’ASL di TA1? Come mai non ha ancora trovato il personale sufficiente per il nostro reparto di pediatria? E’ una scelta personale quella di non dare priorità al nostro nosocomio? Noi, come associazione di volontariato dedicata al benessere dei bambini, ci stiamo adoperando comunque a rendere gradevole il futuro soggiorno nel reparto. Sono state fatte donazioni di ben €4.906,50 (utilizzando il 5×1000 a noi donato) per il reparto Pediatrico di Martina Franca soprattutto dedicate all’arredo completo di una sala ludica dove i bambini potranno evadere dai loro problemi. Nonostante i ringraziamenti ricevuti dall’ASL di Taranto in data 29/10/2018, noi speriamo che tutti i beni non rimangono in balia della polvere e che le donazioni dei martinesi non si perdano nel vento. Concludiamo con una sola domanda: per quanto tempo andremo avanti così?
