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Caso ospedale di Castellaneta: Emiliano, “doverosa inchiesta penale”. E ipotizza il licenziamento per il medico "Ove i fatti ipotizzati venissero oggettivamente accertati". Cioè ancora non lo sono

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Da resoconti, il medico ospedaliero tornato a Castellaneta ad inizio del mese, avvertiti sintomi di malessere è andato al pronto soccorso. Poi ha girato vari reparti. Ora è ricoverato al “Moscati” di Taranto, per corona virus. Doverosamente va detto che i fatti vanno accertati. Altrettanto doverosamente va detto che chiedere qualcosa al medico per completezza di informazione è oggettivamente e ovviamente impossibile.

Il sindaco di Castellaneta parla ora di “sfacelo” per la situazione. Il presidente della Regione Puglia ha preso le iniziative descritte nel comunicato di seguito:

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara:

“Ho appreso della vicenda riguardante l’ospedale “San Pio” di Castellaneta dal direttore generale della Asl Taranto Stefano Rossi, dal direttore del Dipartimento di prevenzione di Taranto dott. Michele Conversano, dal Direttore Sanitario dell’ospedale San Pio di Castellaneta dott. Emanuele Tatò.

 

Ho anche avuto un’importante relazione telefonica sui fatti da parte del Sindaco di Castellaneta avv. Giovanni Gugliotti lui stesso esposto a rischi della condotta del soggetto che, dipendente dell’Ospedale San Pio, aveva proprio il compito di vigilare il rispetto da parte di tutti delle regole di igiene atte a prevenire l’estendersi del contagio.

 

A causa di quanto accaduto saranno probabilmente chiusi molti reparti dell’Ospedale e posti in quarantena moltissimi sanitari. Il danno provocato alla comunità è enorme. Si aggiunga che molto probabilmente queste condotte violano diverse norme penali che prevedono gravi conseguenze sull’autore dell’eventuale reato.

 

Per questa ragione ho telefonato subito al Procuratore della Repubblica di Taranto dott. Carlo Capristo per consentirgli di iniziare tempestivamente la sua doverosa indagine. E ho dato indirizzo al dg Rossi di avviare un procedimento disciplinare finalizzato  all’eventuale sospensione e successivo licenziamento ove i fatti ipotizzati venissero oggettivamente accertati”.

 

“I medici, infermieri e operatori sanitari sono i nostri eroi, in prima linea in questa emergenza. Ma se qualcuno tra loro, anche uno solo, non rispetta le regole e le leggi, e si comporta in modo irresponsabile nell’esercizio delle sue funzioni o nella vita privata, mette a repentaglio tutto il sistema sanitario, la vita e la salute dei suoi colleghi e dei pazienti.

 

Non abbiamo fatto altro in queste drammatiche settimane che richiamare l’attenzione sulle basilari forme di prevenzione per i cittadini comuni e tale appello vale a maggior ragione per il personale sanitario. Abbiamo detto in tutte le maniere che bisogna proteggere gli ospedali e chi ci lavora.

 

Rispettare le regole non è una libera scelta in questo momento, ma un dovere categorico. Dal nostro rigore dipenderà il successo o l’insuccesso della battaglia contro il coronavirus”.




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