Sono a Bari perché non mangiavo panzerotti da qualche anno e me li faceva mia nonna è pugliese.
Il presidente del Consiglio, a margine della cerimonia, ha scherzato per motivare la sua presenza (dopo la firma del patto per l’Abruzzo in mattinata) nel capoluogo pugliese. Che è innanzitutto per la firma del patto per lo sviluppo della città metropolitana e per la solidarietà al sindaco Antonio Decaro, da giorni minacciato di morte.
Un patto per lo sviluppo della città metropolitana di Bari che vale 231 milioni di euro, per opere da realizzare entro l’anno prossimo. In sala del palazzo della città metropolitana, presenti tutti i sindaci del territorio e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Decaro (in forma, grande verve espositiva) “con questa firma prendiamo un impegno concreto e trasparente”. Presenta tutti i territori dell’area metropolitana, dalle coste alle gravine al nord alla valle d’Itria. Opere pubbliche, storia, archeologia, turismo, innovazione tecnologica.
E scherza, a proposito di Firenze: con tutte le meraviglie che avete, ma perché mi avete tolto 4 euro e mezzo per farmi visitare la finta casa di Dante? Parla dell’innovazione nei certificati, nell’ambito del programma di sviluppo e dice con notevolissima ironia, non sapevo esistesse quello di esistenza in vita, è un periodo in cui è opportuno stamparselo.
Poi chiede al presidente del Consiglio di stringere la mano a tutti i 41 sindaci della città metropolitana, “perché per noi del sud una stretta di mano è più importante di mille firme”.
Renzi, presente anche Michele Emiliano, annuncia: entro quindici giorni la firma del patto con la Regione Puglia. Le tensioni oggi si stemperano. Molto.
(foto in alto: fonte nomfup)
