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Ilva: il presidente della Provincia di Taranto al ministro, “convochi le associazioni del territorio” Genitori tarantini, no all'accordo di programma Regione Puglia-Comune di Taranto con il governo: "inaccettabile" sin dalle prime parole

ilva inquinamento

Di seguito il testo della lettera inviata da Martino Tamburrano, presidente della Provincia di Taranto, a Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico. A seguire, un comunicato diffuso dai Genitori tarantini:

Onorevole Signor Ministro,
sono sicuro che Lei sarà già al corrente di quanto stia succedendo a Taranto in merito alla vicenda ILVA e delle forti ripercussioni sulla geografia politica del territorio, già abbastanza inquinato da una fitta e nebulosa confusione.
All’indomani del ricorso ad opponendum dal sottoscritto presentato al Tar di Lecce, vanno delineandosi una miriade di posizioni contrastanti, anche all’interno di quei partiti o movimenti che si erano mostrati finora anche abbastanza integralisti di fronte a certe richieste e azioni del Governo e che ora, ridotti in mille frantumi (e in barba a qualsiasi forma di coerenza!) hanno, in vista delle prossime elezioni, il solo obiettivo di assicurarsi una poltrona sicura in Parlamento.
Ma non vuol essere questo il punto della mia nota.
Come avrà certamente appreso dalla stampa, ho fatto pubblicare una mia lettera indirizzata ai cittadini della provincia di Taranto, con il solo scopo di chiarire il motivo per il quale avessi agito contro il Comune e la Regione, avendo a cuore la salute, l’ambiente e i livelli occupazionali di questo territorio.
E’ questa stessa motivazione che mi porta ancora una volta a scriverLe, onorevole ministro, sapendo che dall’altra parte trovo una persona attenta e che quanto me tiene a fare chiarezza e a coinvolgere tutti gli attori della nostra provincia.
Pertanto, Le chiedo di convocare quanto prima le associazioni tutte, ambientaliste e non, a partecipare ad un separato tavolo di confronto, al fine di poter illustrare i programmi del Governo e soprattutto dare certezza dei tempi di realizzazione.
Questo gesto da parte sua rappresenterebbe un importante segnale di ascolto delle voci di questo territorio che meritano attenzione in un momento così decisivo.
In attesa di un Suo riscontro, l’occasione mi è gradita per porgerLe i miei più cordiali saluti.

—–

“Premesso che: lo stabilimento siderurgico Ilva di Taranto è stato dichiarato stabilimento di interesse strategico nazionale dal decreto legge n. 207 del 3 dicembre 2012, come convertito in legge n. 231 del 24 dicembre 2012 (articolo 3)”

E’ questo l’incipit del testo presentato dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto quale base per un accordo di programma sul tema “Ilva”. Già questo basta, a noi, Genitori tarantini, per bollare come inaccettabile tutto il resto.

Non esiste, in una democrazia occidentale, che un “interesse strategico” possa prevalere sul diritto alla salute minandolo addirittura fino alla morte.

Sappiamo che governare significa agire per la giustizia sociale, la tutela del bene comune e dei diritti garantiti a tutti i cittadini della Repubblica italiana. Queste cose non le dicono alcuni tarantini fanatici e stupidi, sono scritte nella “Costituzione della Repubblica italiana”, un testo davvero importante, oltre che interessante.

Avremmo voluto che dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto venissero recepite le istanze dei tarantini, le sopravvenute necessità, le nuove posizioni (di segno diametralmente opposto rispetto al passato) riguardo alle produzioni altamente inquinanti.

Si vuole far funzionare un’industria, i cui insopportabili danni verranno pagati ancora per anni da migliaia di tarantini, concedendo anche ai nuovi gestori (come ai commissari straordinari prima di questi) l’immunità penale: una ferita inferta alla Democrazia e alla Giustizia difficilmente sanabile. Eppure, su questo argomento, per noi prioritario, nessun riferimento si riscontra nell’accordo di programma.

Ci sembra, altresì, interessante citare il titolo del testo presentato: “Accordo di programma per la misura delle attività di tutela ambientale e sanitaria di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 settembre 2017”.

Tutelare significa proteggere, difendere. All’articolo 17 dell’accordo di programma si legge, però, che: “D’intesa con le altre parti stipulanti l’Accordo, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero della Salute, nel termine di 12 mesi dalla stipula del presente Accordo, adottano gli interventi normativi di carattere speciale e straordinario per la previsione di indennizzi e tutele per i soggetti interessati da malattie o da decessi accertati con causale diretta all’inquinamento dello stabilimento ILVA di Taranto.” Questo non significa “tutelare”! Questo è riconoscere, fino a legittimarlo, un risarcimento per un danno sanitario (per quanto già sia estremamente difficile dimostrarne la correlazione) che non dovrebbe essere provocato, non dovrebbe esistere! Da notare, infine, che in questo articolo si dichiara che Consiglio dei Ministri e Ministero della salute adotteranno interventi normativi d’intesa con le altre parti stipulanti l’accordo, tra le quali c’è anche AM InvestCo Italy S.r.l., il futuro gestore: una follia!

I Genitori tarantini dichiarano ancora una volta che l’unica via praticabile per fare cessare la tremenda tempesta di morti. malattie e disoccupazione sia la chiusura delle fonti inquinanti, a cominciare dalle più impattanti (quale, appunto, L’Ilva), la bonifica dell’intero territorio compromesso dall’inquinamento industriale (con spese a carico dei colpevoli, privati e pubblici) e la riconversione economica e sociale dell’intera provincia tarantina.




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