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Trivelle in mar Ionio, autorizzate dal ministero di Di Maio a San Silvestro Bonelli: "chiedere scusa a chi li ha votati e dire vi abbiamo ingannati non sarà mai troppo tardi". Emiliano preannuncia ricorso. Crippa: autorizzazioni del 2017

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Il governatore della Puglia ha già detto che sarà impugnato in ogni sede possibile il provvedimento ministeriale. Il tweet di Michele Emiliano: “la battaglia contro le trivellazioni nei mari pugliesi continua. Di Maio e Costa hanno tradito ancora una volta quanto detto in campagna elettorale.
La Regione Puglia non farà diverso trattamento a Governo Conte rispetto a governi precedenti, difenderemo il nostro mare con ogni mezzo”. Di seguito le dichiarazioni di Angelo Bonelli, leader dei Verdi:

“Il Ministero dello Sviluppo Economico di Luigi Di Maio ha dato il via libera alle trivelle per la ricerca del petrolio nel mar Ionio. In data 31 dicembre 2018 è stato pubblicato sul BUIG (bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle geo risorse) che autorizza tre nuovi permessi di ricerca petrolifera su una superficie complessiva di 2200 km/q a favore della societa’ americana Global MED LLC, con sede legale in Colorado, Usa. La ricerca autorizza l’uso dell’air gun, le bombe d’aria e sonore, che provocano danni ai fondali e alla fauna ittica: è il regalo di Luigi Di Maio alla Puglia e alla Basilicata dopo Ilva e le autorizzazioni alla Shell rilasciate dal Ministero dell’Ambiente. Con la legge di Bilancio Luigi Di Maio avrebbe potuto abrogare l’art. 38 della legge Sblocca Italia, voluta da Renzi che consente di unificare l’autorizzazione di ricerca con la concessione ad estrarre idrocarburi, ma come ha fatto con Ilva ha confermato per intero quello che ha fatto il precedente governo. Ricordo che Il 10 dicembre il ministero dell’ambiente ha rilasciato in un solo giorno 18 pareri favorevoli di ottemperanza alla ricerca di idrocarburi in modo particolare nel mare Adriatico, permessi che per il ministro Costa erano un atto dovuto. Sempre il Ministero dell’Ambiente, attraverso la commissione tecnica Via ha dato ben 3 pareri favorevoli, riformulati a novembre scorso, alla ricerca petrolifera da parte della Shell in terraferma su ben 347 km/q con ricerca sismica attraverso geofoni attivati da cariche esplosive, nelle aree comprese nel Parco nazionale Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese. M5S ha usato l’ambiente come strumento di propaganda elettorale e riempie l’Italia di trivelle con una politica energetica fossile: chiedere scusa a chi li ha votati e dire vi abbiamo ingannati non sarà mai troppo tardi”.

Davide Crippa (M5S) scrive:

Dobbiamo fare chiarezza sulla vicenda delle trivelle, perché quanto sta circolando in queste ore su alcuni organi di stampa e sui social non corrisponde al vero. Stiamo parlando della concessione di coltivazione BAGNACAVALLO (RA), e dei permessi di ricerca in mare nel Mar Ionio, esternamente al Golfo di Taranto.

Le autorizzazioni concesse dal Ministero dello Sviluppo Economico sono la conseguenza obbligata per legge dell’ennesima scelta assurda ereditata dal passato Governo. E’ chiaro quindi che avevamo davanti due alternative: bloccare con forte rischi di impugnazione e non ottenendo alcun risultato, oppure lavorare per una proposta normativa in modo tale da porre fine al proliferare di richieste di trivellare il nostro territorio o i nostri mari.

Per quanto attiene Bagnacavallo (RA), il Ministero dell’Ambiente ha deliberato la Valutazione di Impatto ambientale favorevole nel 2016, la Regione Emilia Romagna ha espresso l’intesa favorevole nel 2017, così come i Comuni interessati Lugo e Bagnacavallo, pertanto stando alla normativa attuale il conferimento non era possibile negarlo. Addossare la colpa a questo Governo è dunque un’assurdità che denota anche malafede.

Per quanto attiene i 3 permessi di ricerca della società Global Med che interessano lo Ionio, il Ministero dell’ambiente ha ottenuto la valutazione di impatto ambientale favorevole nel 2017. Sempre, quindi, mesi prima che si formasse il Governo del Cambiamento. Su questa ennesima eredità, così come sulle altre, daremo battaglia con una proposta che verrà presentata al decreto semplificazioni: un emendamento tale da bloccare l’iter di ben 40 titoli oggi pendenti.

Esattamente come sono state bloccate già diverse altre opere invasive, ricordo infatti che da quando siamo al Governo il Ministero dello Sviluppo Economico ha dato seguito alla rinuncia formale di 3 permessi di perforazione in Sardegna e Sicilia, nonché all’iter di rigetto di 7 permessi di ricerca nell’Adriatico e nel Canale di Sicilia. A queste si aggiungono altri 3 titoli su terraferma che non verranno conferiti, Carisio (NO), Tozzona (BO-RA) e Masseria la Rocca (Basilicata).

Il MoVimento 5 Stelle è sempre stato contrario a prescindere, per questo alla fine le trivelle nello Ionio verrano fermate.

Replica Max Perrini:

A proposito di AirGun e Trivelle nello Ionio Se verranno fermate lo vedremo, come abbiamo visto che comunque non è stata tolta l’immunità penale agli Inquinatori sul caso Ilva, è stata autorizzata una copertura inutile dei parchi, non è stata attivato un percorso di riconversione economica del territorio di #Taranto, si sta procedendo per la TAP e molto probabilmente si farà anche la TAV, questa è attualmente la triste realtà.




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