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Conte, dimissioni. Ma prima randella Salvini e la Lega. I panni sporchi si lavano in diretta tv In Senato le comunicazioni del presidente del Consiglio sulla crisi di governo la cui azione "qui si arresta". E i leghisti ritirano la mozione di sfiducia

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Quei fogli tenuti dal presidente del Consiglio erano, in realtà, un randello travestito da fogli. Mezz’ora di colpi, uno dietro l’altro, a Salvini definito preoccupante per la pretesa di pieni poteri, definito irrispettoso delle regole e delle istituzioni, e giù decine di esempi. Anche la Madonna e il rosario nei comizi, rimproverati al leader leghista. Dai comportamenti personali a quelli di membro dell’esecutivo, Salvini è stato descritto in malo modo da Conte, che nella seduta in Senato gli era pure accanto. Un Salvini tacciato dal premier come protagonista dell’iniziativa per sfiduciare il governo, per solo interesse di parte. Prospettiva del governo: “qui si arresta” dice Conte in aula e in diretta tv. C’è una parte delle comunicazioni drl premier dedicata alla prospettiva e alle cose da fare per l’Italia. Per chi le farà. Chissà se non lui stesso, con altri.

Al termine del dibattito in Senato, annuncia Giuseppe Conte, al Quirinale. Per dimettersi.

Quindi il dibattito: aperto da Salvini che vuole elezioni subito. Ma proponendo ai grillini di varare insieme il taglio dei parlamentari e una legge finanziaria, con al centro dell’attenzione la necessità di evitare l’aumento Iva e una minore pressione fiscale per i cittadini. Ha parlato Renzi, che chiede un’assunzione di responsabilità anche dall’opposizione per il varo di un nuovo governo. Poi numerosi altri interventi.

Alle otto di sera, la mozione di sfiducia della Lega viene ritirata. Chissà perché. Solo per le dimissioni annunciate del premier o per provare a metterci una pezza dopo l’iniziativa improvvida andata molto male finora? L

Conte, alla fine, ha detto, in risposta al ritiro della mozione di sfiducia: non c’è coraggio di assumersi la responsabilità delle proprie azioni? Me lo assumo io. Vado al Quirinale.

Dimissioni. Ora tocca al presidente della Repubblica.

Dopo il dibattito le parole di Salvini: niente udee, solo insulti. Se i 5 stelle non volevano la Lega e preferivano il Pd potevano dirlo subito.

Infine, domandine: ma questi hanno governato insieme? Più di un anno? Così?




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