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Puglia: primo giorno di casa Didattica a distanza, scuole chiuse per l'ordinanza di Emiliano. La replica di Lopalco ad Azzolina

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Da oggi e fino al 24 novembre le scuole pugliesi sono chiuse salvo eccezioni (laboratori, per esempio). Didattica a distanza con i bambini di sei anni, come i ragazzi ormai maggiorenni, davanti a pc o tablet o telefoni per seguire le lezioni. Sempre che tutti abbiano tali dispositivi. Questa forma di contrasto al corona virus decisa con l’ordinanza di Michele Emiliano è stata molto contestata da sindacati, settori della politica, numerose famiglie e numerosi insegnanti. Ci sono anche i favorevoli, a partire dai pediatri. Una richiesta di riaprire subito le scuole era arrivata ieri da Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione. Le ha risposto Pier Luigi Lopalco, assessore alla Salute della Regione Puglia.

Di Francesco Santoro:

L’assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, replica al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che in giornata aveva contestato la decisione della Regione di chiudere le scuole pugliesi evidenziando che i numeri del contagio relativi agli istituti di istruzione fossero irrilevanti. «I contagi hanno intrapreso un ritmo di crescita esponenziale estremamente preoccupante- scrive Lopalco su Facebook-. Il numero di casi riportati nelle scuole, apparentemente, rispecchia la fotografia della distribuzione del virus nella popolazione esterna. In realtà, da quando è partita la attività didattica ad oggi sono stati segnalati 1.121 casi di positività fra la popolazione di età 6-18 anni, corrispondenti all’11% dei casi totali. Questa percentuale era del 6% nella settimana dal 17 al 22 settembre e dell’8% nella prima settimana di apertura della scuola. L’aumento della proporzione di casi in quella fascia di età è dunque sicuramente contemporaneo alla riapertura della scuola. Questo fenomeno non deve sorprendere: essendo la scuola un aggregatore sociale, a prescindere se il contagio avvenga nelle aule o al di fuori di esse, rappresenta comunque un fattore facilitante per la diffusione del virus». Il titolare della delega alla Sanità difende a spada tratta la scelta e pensa che un intervento immediato possa invertire la tendenza più rapidamente. «Più tempestive sono le misure, minore potrebbe essere la durata delle stesse. Ed è per questo motivo che noi monitoreremo la situazione costantemente e rivedremo la misura settimanalmente- afferma l’epidemiologo-. A causa del suo ruolo di aggregatore sociale, ogni volta che si sviluppa un caso di positività nella comunità scolastica, si avvia una macchina sanitaria imponente per isolare i casi e i loro contatti, eseguire i tamponi a tutti ed avviare la indagine epidemiologica in ogni caso secondario che dovesse risultare positivo. A titolo di esempio, nell’Asl di Lecce, la meno colpita dal contagio nella nostra regione, a fronte di 34 studenti positivi sono al momento in isolamento domiciliare 840 studenti». L’assessore chiede, infine, al ministro «di accompagnare l’amministrazione scolastica in un percorso che purtroppo deve modificarsi velocemente in base alle esigenze epidemiologiche di un virus le cui azioni devono essere prevenute e non inseguite».




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