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Puglia: legge elettorale, bocciata la parità di genere. Con il voto segreto, passa l’inammissibilità degli emendamenti Vendola: macigno sulla democrazia, "i maschi sono proprietari della politica" e abbandona l'aula. Introna: profondamente deluso. Zullo: abbiamo vinto. Soglie di sbarramento: ridefinite percentuali

consiglio regionale

Di seguito un comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Regione Puglia:

Approvato all’unanimità l’articolo che ridefinisce le soglie di sbarramento. Le coalizioni sono ammesse alla distribuzione dei seggi qualora conseguano l’8% dei voti validi. All’interno delle coalizioni, i singoli partiti devono invece superare la soglia del 4% (proposta passata con il voto contrario dei consiglieri socialisti Franco Pastore e Donato Pellegrino). Per i partiti non in coalizione la soglia per l’attribuzione dei seggi sale all’8%. Contrari all’emendamento che ha elevato lo sbarramento all’8% i gruppi Sel, PpV e IdV.

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Con 37 voti favorevoli e 22 contrari il Consiglio regionale a scrutinio segreto ha approvato la pregiudiziale con la quale il capogruppo di Forza Italia, Ignazio Zullo ha posto la inammissibilità al voto di tutto il pacchetto di emendamenti relativi alla parità di genere, in quanto “si tratta di una materia già sottoposta a voto e bocciata”.
Un vero scacco matto alle speranze “di genere”,  che mette al riparo i contrari alla cosiddetta legge 50/50, perché la questione è stata stoppata a monte, senza concedere nemmeno il beneficio del voto nel merito, che seppure segreto, avrebbe in qualche modo stanato i franchi tiratori anche all’interno della maggioranza.
Dal dibattito generale sul pacchetto parità (ndr lo chiamiamo così per semplificazione) sono emerse le posizioni contrarie della minoranza dagli interventi di Ignazio Zullo, Luigi Mazzei, Tommi Attanasio, Aldo Aloisi, Arnaldo Sala, Domi Lanzilotta e finanche il consigliere del Partito democratico, Michele Monno. Ciascuno con le proprie differenziazioni e con le proprie motivazioni giuridiche, lessicali, grammaticali, politiche e regolamentari. Insomma ce n’è per tutti.
Tutte motivazioni che hanno convinto ancora di più il presidente Vendola della esistenza di un macigno sulla credibilità della democrazia. “I maschi sono proprietari della politica – ha detto. Una proprietà che è condizionata dai tempi della politica che penalizzano le donne. Vendola ha esortato l’intero Consiglio ad un “cessione di sovranità “. Ma evidentemente non è bastato.

“Sono profondamente deluso e rammaricato dallo stop alle norme sulla rappresentanza di genere nella legge elettorale, che ha strozzato il dibattito”, è la dichiarazione del presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, a caldo, dopo il voto favorevole dell’Aula “sulla pregiudiziale Zullo, che non ha consentito – aggiunge –  di affrontare il pacchetto di emendamenti sulla doppia preferenza e sulla disciplina di parità”.
Sarebbe stato un momento esaltante di democrazia compiuta. L’auspicio di Introna è che “il nuovo Consiglio regionale che uscirà dalle urne possa affrontare nuovamente un argomento così importante e ridurre una vera ferita della democrazia, che toglie spazi e voce ad una componente della società civile, quella femminile, che rappresenta la metà e anche più della popolazione italiana. Le donne oggi ancora una volta hanno visto retrocedere i loro diritti: sono sinceramente rattristato”.
“Abbiamo vinto. La forza delle idee ha superato la forza dei numeri e siamo diventati noi maggioranza nel mettere in evidenza che proseguire nella votazione sulla doppia preferenza era innanzitutto fazioso, perché il Consiglio regionale si era già espresso a riguardo; ma era anche pericoloso, perché poteva consegnare la politica in mano ai poteri forti di tipo economico e criminale”. Lo dichiara il presidente del Gruppo di Forza Italia, Ignazio Zullo.
“Una vittoria su Vendola, su Emiliano e su quelli che sono ancorati al consenso elettorale esercitato con l’appoggio dei poteri forti”, prosegue. “Vogliamo una politica che parli alle persone, seria e trasparente dove si conquisti il voto semplicemente con il rapporto con l’elettorato. Anche nelle urne – conclude Zullo – vinceremo così su Vendola ed Emiliano”.




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