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Ilva: Renzi “venga immediatamente a riferire” al parlamento Sinistra ecologia e libertà dopo il no al rientro di 1,2 miliardi di euro deciso dal tribunale svizzero, Ieri Michele Emiliano aveva chiesto al premier di chiarire le prospettive

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Ieri il presidente della Regione Puglia aveva chiesto che Renzi faccia sapere che succede ora. Di seguito una dichiarazione congiunta di Donatella Duranti, parlamentare, e Maurizio Baccaro, coordinatore provinciale per Taranto di Sinistra ecologia e liberttà:

“Il tribunale penale federale di Bellinzona ha disposto il divieto del trasferimento del miliardo e duecento milioni di euro sequestrato ai Riva al siderurgico di Taranto.

Questa è l’ennesima doccia fredda per la città, che mette in evidenza tutte le scelte errate portate avanti dal Governo in questi anni nei confronti della acciaieria.

Chiediamo che il premier Renzi venga immediatamente a riferire in Aula per comprendere quale strategia alternativa intenda mettere in atto l’esecutivo alla luce di quanto successo.

Ribadiamo infatti che tutte le strategie adottate sino ad ora sono state perdenti, iniziando dalla assenza di un serio piano industriale fino al reiterarsi di provvedimenti e decreti dettati dalla urgenza, senza che vi fosse una visione di insieme e di prospettiva.

Secondo noi è intollerabile che non ci siano immediati interventi per l’attuazione del piano di misure ed attività  di tutela ambientale e sanitaria dell’impresa, per la tutela della salute e della sicurezza pubblica e soprattutto di bonifica.

Quei soldi bloccati in Svizzera erano la “copertura” che il Governo aveva artificiosamente trovato per lo stanziamento degli 800 milioni previsti nella Legge di Stabilità 2016, che sarebbero serviti appunto alla messa in sicurezza dello stabilimento ed al prosieguo della sua attività.

Ora rischia di saltare tutto.

Aspettiamo immediate risposte, perché è inammissibile continuare a tenere in bilico migliaia di famiglie e di cittadini fra il rischio della perdita del lavoro ed il continuo rischio per la loro salute.

A questo punto, come già detto in passato, riteniamo che l’unica via percorribile sia quella della nazionalizzazione.

Da percorrere subito”




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