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Pentassuglia assessore regionale alla Sanità, tensione nel Pd Emiliano: è una responsabilità che deve prendersi il presidente della Regione

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Donato Pentassuglia assessore regionale alla Sanità della Puglia, dall’1 luglio. Viva Donato Pentassuglia, dunque. Ma non per tutti, nel Pd. Ad esempio l’ha presa malissimo il capogruppo in consiglio regionale del partito democratico, Romano. La stessa Elena Gentile, assessore uscente perché eletta al parlamento europeo, ha detto a Vendola che in realtà una incompatibilità specifica non c’è. E soprattutto Michele Emiliano, segretario regionale del partito democratico, aveva suggerito al presidente della Regione di non assegnare ad altri la poltrona alla Sanità, per evitare, proprio, attriti. A commento della nomina, Emiliano oggi dice (al tgnorba24) “è giusto che sia il presidente a prendersene la responsabilità. Romano sarebbe stato adattissimo, così come lo sarà Pentassuglia”.

Vendola ha deciso, ha firmato, e dall’1 luglio Donato Pentassuglia sarà assessore regionale alla Sanità. Dopo quindici anni (di cui i primi cinque alla Provincia di Taranto, poi al consiglio regionale) di attività politica, e da presidente della commissione consiliare Sanità, ritiene di avere tutte le carte in regola.

C’è però un neo, che va altrettanto evidenziato: Pentassuglia figura fra i 52 nei confronti dei quali c’è l’udienza preliminare per il caso “Ambiente svenduto”, quello dell’Ilva. Insomma, rischia il processo. Opportuna una nomina di questo genere, proprio a pochi mesi dall’udienza preliminare che è rinviata al 16 settembre? Due considerazioni: fino a prova contraria tutti sono innocenti. E fra quei 52 indagati c’è pure chi, Pentassuglia, ha nominato assessore. Della serie: l’opportunità di Pentassuglia assessore è direttamente proporzionale all’opportunità di Vendola presidente.




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6 Comments

  1. Un altro esempio della limpidezza del PD. Possibile che non ci sia qualche consigliere non iscritto fra gli indagati?

    1. Grazie per il suo intervento. La premessa che tutti noi dobbiamo fare, comunque, è quella della presunzione di innocenza. Dopodiché le sue perplessità sono altrettanto legittime di un parere opposto al suo. (agostino quero)

  2. un complimento al direttore, questo é l’unico notiziario locale dove viene riportato il fatto che Pentassuglia é indagato (seppure in piccolo). Per martinasera e martinanews questo é un fatto su cui si puó sorvolare e si puó sorvolare anche che un giornale nazionale (fatto quotidiano) ha riportato lo scandalo a caratteri cubitali.
    Il punto é sull’informazione. Se si tace su fatti cosí importanti come si fa ad essere credibili per il resto delle notizie?

  3. Non so il motivo per cui Pentassuglia sia indagato nell’ambito dell’inchiesta sull’Ilva. Tuttavia, tra gli indagati ritengo che si debba distinguere fra chi ha preso mazzette (da condannare senza sconti) rispetto a chi viene indagato per non aver preso la decisione giusta in merito. infatti, ancora oggi io non so quale dia la scelta più SAGGIA per l’Ilva: Chiuderla immediatamente mettendo sulla strada decine di migliaia di persone o cercare di aumentare il più possibile gli standard di sicurezza rischiando, però, negli intervalli di tempo necessari per conseguire simili standard di beccarsi un rinvio a giudizio? E’ un pò la situazione in cui si trova il sindaco Stefano che ha dato un mese di tempo (secondo me insufficiente) per relaizzare il risanamento senza il quale ordinerà la chiusura. Probabilmente avrà preso questa decisione dopo essere stato messo, se non sbaglio anche lui è indagato, sullo stesso piano dei Riva perchè per la Procura non avrebbe fatto tutto il possibile per scongiurare questo disastro. Considerato che nella sua attività di pediatra ha effettuato migliaia di visite private a perfetti sconosciuti non fascednosi pagare e invitando i pazienti a versare la massimo un piccolo importo a favore di associazioni di volontariato per bambini disagiati, devo ritenere che se qualche errore possa aver commesso in questa vicenda nella sua qualità di sindaco l’avrà fatto in buona fede e non già per il volgare denaro. Avrebbe potuto guadagnare centinaia di migliaia di euro se nella sua attività professionale privata si fosse fatto pagare. Di questa inchiesta la cosa che mi ha sempre incuriosito è che non sia stata forse sfiorata il ministro dell’epoca che, ricordo, fece tante presioni per il rilascio dell’Aia ai Riva dovendo il suo governo sdebitarsi con il padrone delle acciaierie per i 120 milioni di euro da quest’ultimo versati nel folle salvataggio dell’Alitalia. Il ministro dell’epoca (forse non indagato con mio sommo stupore) fece presiedere la commissione incaricata al rilascio di tale aia non da un luminare in materia ma da un trenetenne cha aveva dalla sua solo una pubblicazione sul ravaneto, luogo in cui nelle cave di pietra si accumulano i detriti. Non proprio la diossina di Taranto.

    1. Grazie per il suo intervento. Un indagato è un indagato. L’inchiesta si chiama “Ambiente svenduto”. Nel caso specifico ci sono anche delle intercettazioni che chiamano in causa Pentassuglia il quale, ricordiamo, è del tutto innocente, al pari di tutti gli altri 51, fino a sentenza definitiva. E non è neppure detto che lui, o qualcun altro, o tutti, finisca (finiscano) sotto processo. Il punto: quanto è opportuna una nomina del genere, a fronte di un’inchiesta del genere, ovvero la più grave vicenda giudiziaria di sempre a Taranto? Un ruolo pubblico richiede che certe domande si pongano. Però, l’altra faccia della medaglia: è rimasto al suo posto chi, nelle stesse condizioni di Pentassuglia, lo ha nominato assessore, e finora non si è scandalizzato nessuno. Il punto politico-etico è questo. Fermo restando, va ripetuto una volta ancora, che ogni cittadino, fino a prova contraria, è innocente. (agostino quero)

  4. In altri paesi, in situazioni analoghe, si sarebbero dimessi, sia Vendola che Pentassuglia. In Italia è requisito essenziale per ricoprire certre cariche, essere indagati. La cosa più grave è il settore: la sanità. Come potrà garantire la correttezza nel suo operato per i cittadini di Taranto se ha già dimostrato di non avere a cuore le sorti degli stessi? Se non ricordo male, quando a Martina Mariella faceva emergere le irregolarità sulle retribuzioni erogate dal comune ai dirigenti, Pentassuglia, ripeto se non ricordo male, li difese asserendo che era tutto regolare. Poi si è visto come sta procedendo la questione.

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