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Nardò, migranti: la svolta arriva con il nuovo sindaco Mellone, ordinanza con cui si vieta il lavoro nei campi nelle ore di maggior caldo. Allestimento di container, "dal ghetto all'accoglienza"

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Eletto da neanche un mese, il sindaco di Nardò ha già dato una svolta. Lotta vera, sul piano politico, allo sfruttamento dei lavoratori nei campi con il divieto, ad esempio, di far lavorare da mezzogiorno per quattro ore, l’estate, perché fa troppo caldo. Poi, un’attenzione concreta ai migranti. Con i provvedimenti descritti di seguito, nel comunicato del portavoce del sindaco di Nardò:
Si compongono con la massima velocità possibile i tasselli per sostituire alla “logica del ghetto” quello della “dignitosa ospitalità per i lavoratori”. Dopo i primi Container Servizi consegnati al Comune dalla Regione Puglia, attraverso la Protezione Civile, adesso sono arrivati i primi due della Coldiretti ed è pronto il punto di prima accoglienza sanitaria, organizzato sul modello della guardia medica estiva. “Sono molto soddisfatto del risultato – ha spiegato Pippi Mellone, sindaco della Città di Nardò – perché dopo moltissime parole e vent’anni di emergenza continua, grazie alla preziosa collaborazione del Prefetto Palomba e al supporto di Claudio Stefanazzi, capo di gabinetto di del Presidente Michele Emiliano, di Stefano Fumaruto, dell’ufficio politiche per le migrazioni e di tutte le parti sociali e le autorità coinvolte, siamo arrivati ad un punto di svolta”. E la svolta, nei fatti, c’è. Innanzitutto con la partecipazione dei datori di lavoro, attraverso Coldiretti.”Sta prendendo forma il villaggio solidale a Nardò – ha spiegato il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, presente, al fianco del sindaco Mellone, durante le operazioni di consegna dei container – per garantire condizioni di vita dignitose agli immigrati che lavorano in campagna. Nel nuovo campo di accoglienza ad Arena Serrazze abbiamo consegnato 12 moduli igienici e 6 docce, grazie ai fondi raccolti con la campagna di Coldiretti e Focsiv ((Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario), per dare ospitalità agli immigrati, sottraendoli allo sfruttamento del caporalato con un regolare contratto di lavoro per la raccolta stagionale”. Cantele e Mellone hanno ribadito quanto sia importante combattere lo sfruttamento, che colpisce soprattutto la componente più debole dei lavoratori agricoli. “Occorre – ha ribadito Cantele – una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro”. Una posizione che s’attaglia perfettamente con quanto propugnato, negli anni, dall’attuale sindaco. “L’introduzione del principio di corresponsabilità dal campo allo scaffale – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – è una importante novità positiva nella lotta al caporalato. Abbiamo il dovere di combattere lo sfruttamento che si alimenta dalle distorsioni lungo la filiera: dalle distribuzione all’industria per arrivare a sottopagare i prodotti nelle campagne. Non va più rinviata l’operazione di trasparenza e di emersione, mettendo a punto un patto di emancipazione dell’intero settore agricolo”. “Noi abbiamo spinto moltissimo per chiudere gli accordi immediatamente – ha incalzato Pippi Mellone – perché il 2016 dev’essere l’anno ultimo dell’emergenza. Già a settembre – ha spiegato il primo cittadino – daremo vita ad un tavolo tecnico che dovrà definire, punto per punto, diritti e doveri di tutti. L’anno scorso – ha concluso il sindaco – Nardò, a metà luglio, era nelle stesse condizioni, con meno servizi e con una aggressione alle casse cittadine. Oggi garantiamo più servizi ai lavoratori migranti senza dissanguare il comune e contribuendo a difendere l’immagine dei produttori che rispettano la dignità dell’uomo”.(foto: repertorio)migranti dagospia




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