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Bilancio, legge regionale della Basilicata impugnata da Draghi Provvedimento del Consiglio dei ministri sull'adeguamento del rendiconto ad una decisione della Corte dei Conti

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Di Nino Sangerardi:

“La Legge n.8/2021 della Regione Basilicata è impugnata,innanzi la Corte Costituzionale, in quanto talune disposizioni si pongono in contrasto con il principio contabile inserito nel decreto legislativo n.118/2011 violando l’art. n.117 della Costituzione che prevede la potestà legislativa esclusiva dello Stato in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici”.

E’ quanto deliberato dal Consiglio dei Ministri, presieduto da Mario Draghi, nello specifico a fronte del “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario della Regione Basilicata adeguamento alla decisione n.42/2020 della sezione Corte dei Conti Basilicata”.

La Giunta regionale lucana ritiene invece che il ricorso della Presidenza del Consiglio ripropone sostanzialmente quanto rilevato con l’appello CT 3774/2021 proposto davanti Corte Costituzionale per la declaratoria di illegittimità della Legge regionale n.40/2020 con oggetto “Prima variazione al Bilancio di previsione pluriennale 2020-2021 della Regione Basilicata”.

A giudizio di presidente e assessori regionali le censure mosse dall’Avvocatura dello Stato “risultano prive di fondamento” in quanto la Regione non ha fatto altro che attribuire all’articolo n.42 del decreto legislativo n.118/2011,che disciplina l’avanzo di amministrazione,una doverosa interpretazione costituzionalmente orientata nel rispetto dei principi di copertura pluriennale della spesa e di responsabilità nell’esercizio del mandato elettivo.

“Altresì—scrivono i vertici politici lucani—se diversamente interpretata la richiamata disposizione(ex art.42 decreto legislativo n.118/2011) pregiudicherebbe il potere programmatorio di risanamento della situazione finanziaria regionale ereditata dalle gestioni pregresse e impedirebbe agli amministratori sopraggiunti di esercitare pienamente il mandato elettorale confinando la posizione dei subentranti in una posizione di responsabilità politica oggettiva,con pregiudizio dell’art.n.1 della Costituzione”.

Di conseguenza  la Giunta regionale per far valere le sue ragioni, al cospetto dei Giudici costituzionali, ha dato incarico al prof.avv. Beniamino Caravita di Toritto Studio Legale Caravita di Toritto Associati,sede in Roma con parcella di euro 6.000,00 oltre spese generali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




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