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Acciaierie d’Italia: ministro, cinque gruppi interessati. Autotrasportatori: blocco delle attività, indotto sul punto della protesta Resta complicata la situazione per il siderurgico di Taranto e per gli altri impianti ex Ilva

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Ieri a Genova, in visita allo stabilimento Acciaierie d’Italia, il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha detto che cinque gruppi industriali sono interessati ad acquisire l’azienda commissariata da alcuni giorni. Rimangono le forti tensioni riguardanti l’indotto: non si è tuttora sbloccata la questione dei crediti, circa 140 milioni di euro complessivi, tuttora non riscossi dalle aziende dell’appalto e sembra sempre imminente l’indizione di una notevole iniziativa di protesta a Taranto. Gli autotrasportatori hanno confermato ieri il blocco delle attività al servizio del siderurgico di Taranto e degli altri impianti di Acciaierie d’Italia.

Di seguito il comunicato congiunto:

Le imprese associate a Confartigianato Trasporti, FAI Conftrasporto, SNA Casartigiani, ANITA (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici), CNA, Fita Trasporti e FISI (Federazione Italiana Spedizionieri Industriali) confermano il blocco delle prestazioni negli stabilimenti di proprietà di Acciaierie d’Italia di Taranto, Novi Ligure, Genova, Racconigi e Marghera. Questo è quanto deciso nella riunione di giovedì pomeriggio tra le sigle datoriali, che peraltro già più volte hanno sollecitato i commissari, Quaranta, Fiore e Tabarelli, al confronto.

Le sigle di categoria chiedono, una volta per tutte, la sottoscrizione di accordi unitari per la fornitura dei servizi di autotrasporto. Accordi che servirebbero a garantire equità nei rapporti e scongiurare fenomeni di distorsione tra le imprese coinvolte, che non possono più prescindere dal recupero delle somme già avanzate dalle aziende, nel rispetto delle norme vigenti.

Secondo Confartigianato Trasporti, FAI Conftrasporto, SNA Casartigiani, ANITA, CNA, Fita Trasporti e FISI urge ripristinare un clima di fiducia, con le imprese, attraverso una serie di interlocuzioni costanti tra i commissari e le associazioni datoriali. Le sigle sono molto preoccupate per la difficoltà in cui versano le aziende dell’autotrasporto, soprattutto nello stabilimento tarantino, e per cui temono eventuali azioni di protesta del tutto incontrollate.

Le associazioni, inoltre, sottolineano il ruolo strategico svolto dalle imprese rappresentate per Adi. Quest’ultime proseguiranno le proprie attività solo in presenza di un accordo collettivo, stipulato tra i vertici aziendali e le sigle sindacali, che regoli una volta per tutte il settore dell’autotrasporto.




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