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Martina Franca: anziani vittime di bullismo, il sindaco chiede al prefetto il comitato per la sicurezza Il più recente della serie: 64enne picchiato davanti a casa, ad un isolato dalla basilica, la notte della festa patronale. Ristoratori: condanna. E promuovono un flash mob

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Quattro-cinque giovanissimi e l’aggressione a calci e pugni nei confronti di un 64enne. Perché questi non voleva bottiglie davanti a casa sua, in un vicolo del centro storico di Martina Franca ad un isolato dalla basilica. Nel cuore del centro storico, la notte della festa patronale. Denuncia formalizzata ieri.

Il sindaco, sulla base di questo episodio e di altri esposti, ha scritto al prefetto di Taranto. Gli aveca in.precedenza esposto la situazione, ora gli chiede di indire una riunione del comitato per la sicurezza al fine di esaminare la questione del bullismo, che non va confusa con il passeggio e le manifestazioni serali nel rispetto delle regole né va generalizzata in senso generazionale. Questo è sempre stato ribadito da Franco Ancona e lo è anche nella circostanza della richiesta al prefetto Demetrio Martino.

La considerazione da fare: la litoranea è, per il tarantino, da seguire con la dovuta attenzione nel periodo estivo ma anche l’entroterra, quest’anno, ha necessità di intervento (e Martina Franca non è sola, al riguardo).

I casi non sono pochi nella località della valle d’Itria, spesso nel centro storico. Alcuni casi di rilievo, in quanto a gravità: si rammentino ad esempio l’anziano fatto oggetto di un lancio di bottiglie, il recente pestaggio di un infermiere al pronto soccorso ospedaliero (arrestato un 50enne) o l’anziana finita un sabato notte all’ospedale perché disturbata di continuo da scampanellate, schiamazzi e altro. In più, urina o vomito sulla pavimentazione pubblica, anche dei monumenti; sesso davanti alle abitazioni degli anziani. Eccetera.

Tale campionario figura in vari esposti in cui i maltrattamenti, anche fisici, nei confronti degli anziani rappresentano gli atti peggiori di delinquenza. È come se i ragazzi picchiassero i loro nonni. Può essere tollerata, da una comunità, una cosa del genere?

Di seguito un comunicato diffuso dall’associazione gruppo Horeca:

Analisti di tutti i settori avevano studiato le conseguenze del post chiusura delle attività per la pandemia che ha colpito quasi tutto il globo. Ci avevano detto che, probabilmente, saremmo diventati più buoni, più collaborativi, più tolleranti.
Questa sarà stata la molla che ha consentito di “fare squadra” in un folto gruppo di operatori del settore Horeca che da subito ha concretizzato la realizzazione di un tavolo operativo con le varie istituzioni, interfacciandosi con l’Amministrazione Comunale in primo luogo.
Non tutti i propositi arrivano al traguardo per diversi motivi! Si sono accesi i riflettori su alcuni locali del borgo e sulla aggregazione spontanea che ha reso di nuovo pulsante la nostra cittadina.
L’aggressione ad un uomo nel centro storico da parte di un gruppo di ragazzi ha creato contrarietà e sconcerto nei cittadini di Martina Franca ed in tutti gli operatori ed i soci della associazione Ho. Re. Ca. di Martina Franca che condanna l’episodio ed esprime solidarietà all’uomo aggredito ed a tutta la sua famiglia. Sperando che episodi del genere non si verifichino più!
Condannare fermamente ma capire in che contesto si è sviluppato l’evento è un obbligo per tutti. Il nostro settore ha la prerogativa, per l’attività che svolge , di avere contatti diretti con tutta la comunità Martinese.
Tutto il gruppo è propositivo, convinti che dando forza alle iniziative comuni, tutto il territorio ne trarrà vantaggio e di conseguenza anche le nostre attività.
Abbiamo proposto alle autorità competenti la realizzazione di un “flash mob” da svolgersi, quando riceveremo le opportune autorizzazioni, davanti alla Basilica di San Martino, per sensibilizzare tutta la popolazione a prendere per mano quei pochi soggetti incivili e portarli sulla strada della civile convivenza, ove ciò sia possibile.
Chiederemo all’Amministrazione di essere solidali a questa manifestazione con la partecipazione di un proprio esponente.
Isolare significa ghettizzare, noi dobbiamo fare di più: dobbiamo capire ed aiutare!
Nel contempo dobbiamo mettere in atto quanto in nostro potere, tutti uniti, perché le condizioni ambientali siano ottimali per accogliere tutti i visitatori nella nostra bella e particolarissima cittadina. Tutto il comparto ne trarrà vantaggio.

LONA


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