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Consigliere regionale pugliese contesta il decreto presidenziale e chiede “misure severissime” Presidente dell'Ordine degli avvocati di Taranto: restino nei loro territori i legali e i testimoni che risiedono nella zona rossa

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Di seguito un comunicato diffuso da Fabiano Amsti, consigliere regionale della Puglia:

“Un appello: a questo punto facciamo prima ad applicarci da soli i divieti consigliati dagli esperti. Nella bozza del decreto era scritta una cosa già irragionevole, ‘evitare in modo assoluto’ di lasciare la zona rossa, nel provvedimento finale è stato eliminato pure ‘in modo assoluto’. Ma che assurdità. Prima si capisce e meglio è. Lo vado dicendo da giorni: servono misure severissime, draconiane, altro che raccomandazioni, auspici o inviti a evitare. Ci servono soprattutto nelle regioni diverse dalla Lombardia, e penso alla Puglia, per risparmiare vite umane. Già, vite umane. Qui non stiamo parlando di malattie delle piante, tanto da poter ripetere le assurdità già viste in passato nella nostra regione. Qui stiamo parlando di vita umana. Lo volete capire, voi tutti che avete il potere di assumere decisioni, che siamo in stato di emergenza?”. Lo dichiara il consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale Bilancio.

“Sin da quando ho contribuito a fondare la Protezione civile regionale – prosegue Amati –, abbiamo sempre detto che stare in emergenza significa sospendere temporaneamente il diritto ordinario, cioè ridurre le libertà attraverso obblighi, divieti, proibizioni, e così via. Uno stato di eccezione. Non sono concepibili quindi inviti, raccomandazioni, auspici o quant’altro, di gran moda nei tempi ordinari, per lisciare il pelo o far finta di decidere sotto le insegne di un’improbabile e ruffiana partecipazione”.

“Se c’è emergenza, come c’è, non si può – sottolinea il consigliere regionale Pd – usare la parola ‘evitare’: si ordina e basta e si fa rispettare quell’ordine con tutti i mezzi di coercizione. Qui, invece, siamo abituati a ragionare come se fossimo in una estenuante assemblea di condominio con esiti addirittura ridicoli. Ma che significa ‘evitare’, e nemmeno più con il conforto di quel primo inciso, ‘in modo assoluto’, che almeno creava qualche turbamento di coscienza? Ma ci voleva tanto a scrivere ‘è vietato, è proibito?’. Vi prego – conclude –, a questo punto la cosa migliore da fare è applicarci da soli il diritto emergenziale, perché in Italia c’è l’abitudine di scrivere i decreti non per attuare soluzioni ma per passeggiare tra Tar, Consiglio di Stato e tribunali vari”.

Di seguito un comunicato diffuso da Fedele Moretti, presidente dell’Ordine degli avvocati di Taranto:

Secondo le informazioni che giungono da Roma a breve sarà emanato un nuovo Decreto che regolerà, si suppone in maniera ancora più stringente, l’attività degli Uffici giudiziari del Paese dando precise disposizioni a tutti gli Operatori di Giustizia sui comportamenti da tenere nell’espletamento delle loro mansioni.

Nelle more di questo nuovo provvedimento, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto invita tutti gli avvocati che sono tornati dalle zone rosse, a non recarsi negli Uffici giudiziari ed a rispettare le ordinanze emesse dalle autorità amministrative, in particolare nella parte in cui intimano l’osservanza del periodo di quarantena.

Si invitano ad adottare gli stessi comportamenti anche tutti i cittadini che, come testimoni, periti e Consulenti Tecnici di Ufficio, devono recarsi negli Uffici giudiziari nei prossimi giorni.

In questa situazione di grave eccezionalità tutti devono dare esempio di senso civico e responsabilità e, soprattutto, evitare di diramare notizie non accertate che possono generare panico ingiustificato.




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