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“Mattarella non promulghi la legge”: l’appello da Taranto Ex Ilva

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Scrive Angelo Di Ponzio, dell’associazione Giorgio forever:

Approvato alla Camera, con 144 si’, 103 no e 16 astenuti, il dl che consente all’impianto industriale ex Ilva Acciaierie d’Italia di proseguire la sua produzione. I suoi gestori, privati e statali, grazie a questa Legge sono immuni da eventuali procedure penali che andrebbero a rilevare le loro responsabilità sulla conduzione di questi impianti che ancora oggi continuano a provocare “malattie e morte”.
 
Riteniamo inaccettabile, come genitori di Taranto che hanno perso i loro figli per malattie connesse agli inquinanti industriali, che lo Stato continui a finanziare una attività inquinante con impianti sequestrati più di dieci anni fa dove lo stesso Stato continua a generare una ingente perdita economica a danno delle casse statali mentre il privato ArcelorMittal continua a generare miliardi di utili con gli altri stabilimenti europei.
 
Ed ancora, se Taranto è in Europa come può il Governo italiano legiferare in violazione dei diritti umani (dopo cinque condanne della CEDU) e in violazione delle direttive europee? La 75/2010, in particolare l’art.8, la quale indica che in caso di pericolo per la salute umana o ripercussioni serie e immediate sull’ambiente si debbano sospendere le attività. O ancora, secondo la Commissione europea, con il principio di precauzione citato nell’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (UE) che ha come scopo il garantire un alto livello di protezione dell’ambiente grazie a delle prese di posizione preventive in caso di rischio e si estende anche alla politica dei consumatori, alla legislazione europea sugli alimenti, alla salute umana, animale e vegetale.
 
Il Presidente della Repubblica Mattarella ponga fine a questo sacrificio nei confronti dei cittadini di Taranto




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