Quella dell’ex Ilva non è l’unica emergenza lavorativa a Taranto. È molto grave la situazione dei dipendenti della Cittadella della Carità che a quanto sembra non riesce a venire fuori dalla situazione di crisi. I lavoratori lamentano il mancato pagamento degli ultimi tre stipendi. Anche oggi iniziative sindacali.
Alle 7 il via alle assemblee dei lavoratori nel siderurgico di Taranto. I sindacati, unitariamente, hanno proclamato lo sciopero in tutti gli stabilimenti di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, dopo la rottura fra organizzazioni sindacali e governo risalente all’altro ieri. Negli altri stabilimenti già da ieri è partita, con immediatezza, l’agitazione mentre per Taranto, il più importante impianto del gruppo e con il maggior numero di lavoratori, è necessario più tempo per organizzare le iniziative. Si va verso lo sciopero e i blocchi, da parte dei lavoratori del siderurgico pugliese ex Ilva.
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Di seguito un comunicato diffuso da Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria:
In merito ad alcune ricostruzioni diffuse da rappresentanti sindacali e da organi di stampa, i Commissari Straordinari di Acciaierie d’Italia intendono fornire un chiarimento definitivo.
Come comunicato nel corso dell’incontro tenutosi ieri a Palazzo Chigi, alla presenza dei Commissari e dei rappresentanti del Governo, non è previsto alcun aumento del numero di lavoratori in Cassa Integrazione rispetto alle attuali 4.450 unità. Qualsiasi affermazione relativa a un’estensione della Cassa di ulteriori 1.550 lavoratori è priva di fondamento.
La posizione è stata ribadita più volte durante la riunione e riportata nel comunicato ufficiale diffuso ieri da Palazzo Chigi, nel quale si conferma che “non ci sarà un’estensione ulteriore della Cassa integrazione, accogliendo così la principale richiesta avanzata dagli stessi sindacati nel corso del precedente tavolo”.
I 1.550 lavoratori citati in alcune ricostruzioni saranno coinvolti esclusivamente in un programma di formazione e riqualificazione, previsto in concomitanza con gli interventi di manutenzione programmati sugli impianti.
Il percorso formativo prevede almeno 60 giorni di attività per ciascun lavoratore, per un totale complessivo di 93.000 ore di formazione, e riguarderà l’intero comparto aziendale.
Si precisa inoltre che il periodo di formazione è equiparato a tutti gli effetti alla presenza in servizio, inclusa la maturazione di tutti gli istituti contrattuali, ferie comprese.
I Commissari Straordinari desiderano pertanto rassicurare tutto il personale del Gruppo, che qualsiasi diversa ricostruzione relativa a un ulteriore ricorso alla Cassa Integrazione non rispecchia quanto comunicato ufficialmente nel corso dell’incontro di mercoledì.







