Di seguito un comunicato diffuso da Giacomo Conserva, consigliere regionale della Puglia:
Dopo giorni di allarme mediatico, arriva la precisazione del consigliere regionale Giacomo Conserva in merito alla vicenda dei presunti aumenti dei casi di tumore a Martina Franca.
«Voglio dirlo con chiarezza: a Martina Franca non c’è alcuna emergenza sanitaria» – afferma Conserva –. «Stamattina mi sono confrontato direttamente con il dottor Vito Montanaro, direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, e con il dottor Michele Conversano, direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL. Proprio il dottor Conversano mi ha confermato che quel famoso +5% di incidenza oncologica, rilanciato dai giornali il 20 agosto, era solo un refuso materiale».
Dai chiarimenti ricevuti emerge che non vi sono problemi dal punto di vista epidemiologico né collegamenti con fonti inquinanti. Quanto al tema dei rumori ferroviari, pur rientrando nei limiti di legge, Ferrovie Sud Est installerà barriere antirumore lungo le banchine, come da prescrizione. La questione resta comunque monitorata con attenzione: per eccesso di zelo, l’ASL ha delegato la dott.ssa Lucia Biceglie di AReSS Puglia a confrontare i dati epidemiologici di Martina Franca con quelli regionali, mentre il Ministero della Salute ha chiesto ad ARPA Puglia di effettuare ulteriori sopralluoghi e verifiche.
«Tutto questo allarme – prosegue Conserva – nasce da una gestione superficiale. Sarebbe bastato che il Comune di Martina Franca avesse chiesto immediatamente chiarimenti a Regione e ASL sul contenuto della relazione per evitare il polverone mediatico che si è creato. Oggi è importante dire con chiarezza che non c’è alcun pericolo, né emergenza oncologica a Martina Franca. I cittadini possono stare tranquilli».
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Quindi, alcuni giorni di dibattiti e preoccupazione. Tutti i dibattenti a dare responsabilità e/o sollecitazioni ad altri. Comunicazioni tali da sfiorare il procurato allarme. Per cosa? Per un errore su un dato delicatissimo da rendere pubblico, come quello sulle insorgenze tumorali, che dunque va controllato, ricontrollato, poi ricontrollato e poi ricontrollato ancora, prima di renderlo pubblico. Naturalmente nessuno ha chiesto scusa. Chiudiamo questo episodio deprimente. (Agostino Quero)