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Puglia, in vista delle elezioni regionali: cosa si muove Emiliano sollecita a fare presto e il centrosinistra si compatta, nel centrodestra potrebbe prendere quota Fitto, da M5S no al Pd

michele emiliano assemblea

Le elezioni regionali 2020 in Puglia iniziano a prendere quota, in quanto alle candidature alla presidenza. Mentre settori del centrodestra fanno pressioni su Raffaele Fitto candidato unico e mentre M5S esclude accordi con Pd (così dice Antonella Laricchia), dal centrosinistra chiama a fare presto il presidente in carica, Michele Emiliano, che di candida alle primarie. Elena Gentile e Leonardo Palmisano, per ora, i suoi competitori. Emiliano fa questo ragionamento: con il centrodestra unito anche il centrosinistra deve mettere su la coalizione per le elezioni, senza perdere tempo. Altrimenti si rischia. Ieri si è riunito il tavolo del centrosinistra.

Di seguito il comunicato diffuso da La Puglia in più:

“Non aveva senso imprimere un’accelerazione sulla road map dell’organizzazione delle primarie perché ci sono ancora questioni politiche irrisolte di fondamentale importanza per il futuro su cui bisognerebbe discutere e trovare soluzioni condivise”. Lo dichiarano i referenti del Movimento La Puglia in Più al termine della riunione del tavolo del centrosinistra pugliese convocato a Bari.

“Fa piacere che si voglia anteporre una discussione sull’agenda di governo di fine mandato e una fase di costruzione del programma di coalizione 2020-2025 condiviso con i territori, ritenendo secondaria una definizione del percorso di individuazione del candidato presidente della coalizione. C’è necessità, e il tempo utile, per dare risposte ai pugliesi in relazione a questioni ancora irrisolte come Psr e tragedia xylella oppure liste d’attesa e sanità. È necessario discutere con loro dei contenuti da affrontare per ritrovare l’unità del Centrosinistra e la connessione con la propria comunità e con gli elettori, provando a recuperare i tanti consensi persi per strada”.

“Particolare attenzione sarà posta al mutato quadro politico nazionale, sia in relazione all’accordo di governo tra pd e m5s, sia sui risvolti che questo può avere in ambito territoriale come succede, per esempio, in Umbria. Sarebbe necessario comprendere quali indicazioni arriveranno dai vertici del Partito Democratico sull’opportunità di allargare la coalizione anche ai pentastellati. Da questo punto di vista, la Puglia è stata sempre laboratorio di percorsi innovativi. Speriamo che ai buoni auspici corrispondano fatti concreti”.




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