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Morte della bracciante Paola Clemente, anche il comitato 12 giugno delle vittime del lavoro di Taranto fra le parti civili Processo in corso a Trani

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Di seguito il comunicato:

Nel processo al Tribunale di Trani a carico di Luigi Terrone, titolare dell’azienda Ortofrutta di Corato per la quale lavorava Paola Clemente, la bracciante agricola originaria di San Giorgio Jonico che morì a 49 anni il 13 luglio 2015 in un vigneto di Andria, colta da infarto, sono state ammesse le costituzioni di parte civile del fratello e della sorella della vittima (tramite l’avv. Giovanni Vinci), della Regione Puglia (attraverso l’avv. Viola Messa) e del Comitato “12 giugno” Vittime del Lavoro, del Dovere e del Volontariato di Taranto (tramite l’avv. Antonella Notaristefano). A carico dell’ìmputato è ipotizzato il reato di omicidio colposo. Il pubblico ministero Alessandro Pesce ha chiesto la nomina di un medico legale e di un medico del lavoro per dirimere le divergenze delle diverse consulenze tecniche. L’udienza, dinanzi al giudice monocratico Sara Pedone, è stata aggiornata per la prosecuzione a febbraio del 2022. E’ la prima volta che il Comitato 12 giugno, presieduto dall’ex operaio Ilva Cosimo Semeraro, viene ammesso come parte civile in un processo per morti sul lavoro. La difesa dell’imputato aveva chiesto di rigettare la richiesta per “carenza di interesse e ragioni che giustificano la domanda”. La decisione “del giudice – ha commentato Semeraro – fa da apripista per altri processi. Chiederemo anche a Taranto di diventare parte civile nei processi per incidenti mortali sul lavoro, a partire da quello che costò la vita a Giacomo Campo. Intanto, ho chiesto un incontro al ministro del Lavoro Andrea Orlando per un confronto su queste tematiche, da lui stesso auspicato in una lettera che inviò al Comitato nel giugno scorso”.




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