L’autore, Martino Miali, ne parlerà agli studenti di una scuola di Treviso il 13 novembre.

Il libro non è un manuale di come ci si innamori o si “acchiappi” fruendo delle tecnologie ma è un’analisi di come, nel tempo, è cambiato l’approccio fra i giovanissimi soprattutto. Prima, avere una, speranza di contatto diretto poteva portare anche alla meravigliosa “disperazione” di non sapere come fare. Oggi la tecnologia, lo schermo, che è anche schermo dai rapporti diretti, ha fatto variare tutto. Con dei pericoli, anche: non percepire il senso del limite innanzitutto.
“Il progetto scolastico è educativo” dice Miali “e ha un punto di partenza imprescindibile: il rispetto”.










