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Brindisi: Francesco Margherito accoltellato alla gola, fermato il 46enne Antonio Giglio Accusa: tentato omicidio. Accadde la scorsa domenica notte

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Di seguito il comunicato dei carabinieri:
I Carabinieri del Nor della Compagnia di Brindisi hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto del P.M., emesso dal Pubblico Ministero dott. Milto Stefano De Nozza, nei confronti di GIGLIO Antonio, nato a Crotone (KR) il 28.10.1971, residente a Brindisi (BR) in via Irlanda n. 8, in quanto responsabile del reato di tentato omicidio volontario commesso il 19 agosto scorso.

Giglio, infatti, la notte del 19, aveva colpito con arma da taglio MARGHERITO Francesco al viso e al collo e, urlando “io questo lo ammazzo, io lo devo uccidere”, sferrava dei fendenti che ne avrebbero potuto cagionare la morte.

Le indagini condotte dai Carabinieri, sin dai primi momenti dell’evento, hanno consentito di raccogliere una serie di elementi utili a ricostruire il tentato omicidio e giungere all’identificazione del colpevole. A sostenere l’accusa vi è quanto evidenziato dal verbale del Pronto Soccorso, che attesta che le lesioni subite dalla vittima; le immagini registrate dal sistema di video sorveglianza installato all’interno di un esercizio pubblico del luogo; le annotazioni di servizio e le informazioni raccolte dai militari del citato NOR.

Il 19 agosto, come accennato, MARGHERITO restava vittima di un’aggressione particolarmente violenta: un individuo sopraggiunto velocemente alle spalle della vittima, nel mentre questi era intento a dialogare con due ragazze nei pressi di un bar, lo aggrediva sferrandogli diversi colpi con arma da taglio all’altezza del viso e del collo.

L’aggressore, subito dopo il fatto, si dava a precipitosa fuga, nel mentre il MARGHERITO veniva trasportato all’Ospedale Perrino di Brindisi da due amici presenti ai fatti.

I Carabinieri del N.O.R. di Brindisi, a seguito di segnalazione effettuata alla Centrale Operativa, interveniva in via Germania presso il luogo dell’aggressione e presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Perrino dove apprendeva dell’arrivo una persona con ferite da arma da taglio il quale, tuttavia, da subito si trincerava dietro una versione dell’accaduto vaga e inverosimile, affermando di caduto nei pressi di un lido del lungomare e aver impattato accidentalmente contro “un ferro”.

Dai primi accertamenti effettuati sul posto veniva immediatamente individuato il punto di aggressione e sul luogo dell’evento venivano, inoltre, rinvenute importanti tracce ematiche sui vetri e sulla carrozzeria di un’autovettura ivi parcheggiata nonché lungo l’asfalto per oltre 120 metri in direzione di Viale Belgio.

I carabinieri tirando le somme di quanto accertato riuscivano a risalire al nome dell’aggressione cioè GIGLIO Antonio, noto ai militari dell’Arma per essere gravato da numerosi precedenti di polizia.

La causale del ferimento veniva individuata in un moto di vendetta del GIGLIO per avere il MARGHERITO, diversi anni addietro, aver avuto con lui dei dissidi di natura privata.

Fondamentali, ancora una volta, sono state le immagini raccolte dall’impianto di video sorveglianza che contribuisce a riscontrare l’identificazione del GIGLIO quale autore dei fatti, presente all’interno dell’esercizio pubblico pochi minuti prima del ferimento.

GIGLIO, dopo le formalità di rito è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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