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Arcelor Mittal: indotto, situazione “ben lontana dal considerarsi risolta” Confindustria Taranto accusa: promessa dell'azienda, manifestata "tutta la sua infondatezza"

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Mentre è in corso il vertice a palazzo Chigi arriva questo. Un bel masso sulla strada della chiarezza nella vicenda Arcelor Mittal. Di seguito un comunicato diffuso da Confindustria Taranto:

Nessun pagamento per l’indotto, fatte salve una mezza dozzina di aziende preposte alla manutenzione degli impianti e la platea degli autotrasportatori, ristorati nella misura del 70%del fatturato. La situazione delle aziende dell’indotto AMI di Taranto è ben lontana dal considerarsi risolta. Desta perplessità oltre che sconcerto, a questo proposito, l’atteggiamento della multinazionale siderurgica che solo 48ore fa aveva assicurato a Confindustria Taranto, dati alla mano, che avrebbe disposto i bonifici per una buon 50% della platea dell’indotto, dopo aver assicurato i pagamenti dell’autotrasporto. Di fatto, la promessa di tener fede all’impegno assunto si è rivelata solo poche ore fa, nel corso di un ennesimo confronto fra il Presidente di Confindustria ed i referenti aziendali di AMI, in tutta la sua infondatezza. Confindustria stigmatizza fortemente tale atteggiamento, che poco meno di due giorni fa aveva peraltro portato la stessa associazione ad esprimersi con un ragionevole anche se cauto ottimismo, ed auspica contestualmente chiarezza e trasparenza rispetto ad una questione di così fondamentale importanza: il rispetto del regole, il rispetto del lavoro delle imprese, tutte, indistintamente, senza catalogazioni e distinguo di alcun genere.

 




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