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Tricase: lettere e pacchi rubati erano in sei sacchi. Arrestata 54enne dipendente di Poste italiane In carcere anche il figlio per droga. Ai domiciliari un 23enne

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Rubava sistematicamente pacchi e lettere dal centro di Poste Italiane dove lavorava: la dipendente “infedele”, 54enne di Tricase, individuata ed arrestata nelle scorse ore dai carabinieri della locale Compagnia che, seguendo le tracce della corrispondenza “scomparsa” hanno ritrovato questa e anche altro. Durante il controllo in casa della donna, infatti, è stato sorpreso il figlio di 24 anni mentre confezionava delle dosi di marijuana insieme ad un 23enne, anche lui finito in manette. Le indagini sono partite lo scorso 30 settembre quando in un appartamento abitato dalla 54enne prima dello sfratto sono stati ritrovati sei sacchi neri contenenti centinaia di documenti ed incartamenti di buste di varie dimensioni, pacchi e lettere con regolare etichettatura postale, mai recapitati ai legittimi destinatari, aperti e privi di ogni contenuto, anche verosimilmente prezioso. Busta dopo busta, pacco dopo pacco, la donna aveva sottratto corrispondenza per lungo tempo, senza destare sospetti nei colleghi. Informati della circostanza i responsabili dell’azienda di servizi postali hanno collaborato da subito con gli investigatori al fine di isolare ed assicurare alla giustizia, quanto prima, la dipendente infedele, pienamente consapevoli del danno e dei disservizi che questa aveva creato a loro insaputa nel corso dei mesi senza destare alcun tipo di sospetto.

A seguito di vari servizi di osservazione e pedinamento finalizzati all’individuazione del mezzo di trasporto utilizzato dalla donna, nonche’ a comprendere quale fosse il suo effettivo domicilio a Tricase, i militari hanno fermavano la donna al termine del suo turno lavorativo mentre era alla guida di una Fiat Multipla risultata anche priva di assicurazione. Nel corso della perquisizione veicolare sono state ritrovate nella tasca laterale alcune buste di corrispondenza aperte e mai recapitate ai legittimi destinatari, che la donna cercava maldestramente di occultare sul fondo della tasca stessa. La perquisizione è stata quindi estesa all’effettivo domicilio: all’arrivo dei militari la donna ha provato ad avvertire il figlio per consentirgli di scappare ma senza esito: al di sopra di un tavolo c’erano due bilancini elettronici di precisione, otto sacchetti in cellophane contenti marijuana per un totale di oltre 212 grammi; un sacchetto con 17,64 grammi di cocaina.

Venivano inoltre rinvenute due cover di protezione per cellulari, ancora incartate, verosimilmente asportate dai pacchi postali ritrovati aperti insieme a centinaia di altre lettere e pacchi all’interno di un ulteriore sacco nero della stessa foggia di quelli rinvenuti il 30 settembre. L’autovettura è stata posta sotto sequestro amministrativo. Materiali, beni, documentazioni, missive private e le centinaia di incartamenti attinenti la corrispondenza mai consegnata saranno restituiti a Poste Italiane s.p.a. per le conseguenti operazioni aziendali, di concerto con le disposizioni dell’a.g. Mamma e figlio sono stati condotti presso il carcere di Lecce Cosi è stato confinato ai domiliari.

L’azienda, alla notizia dell’arresto e dell’ulteriore rinvenimento di posta rubata ha avviato la procedura di sospensione immediata nei confronti della dipendente incaricata di pubblico servizio gravemente indiziata di peculato.




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