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L’esame di italiano del calciatore, ipotesi di truffa. E il barista che italiano non può ancora diventare Il giovane lavoratore tuttora escluso dalle elezioni nel territorio in cui vive in Puglia

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La Guardia di finanza indaga su ipotesi di truffa per l’esame di italiano dato dal calciatore uruguaiano Suarez all’università di Perugia. Stando all’accusa il voto nella prova svoltasi giorni fa era stato predeterminato e, secondo un’intercettazione, il 30 ci stava perché guadagna dieci milioni all’anno. Suarez non è indagato.

Suarez, chissà, da mettere in regola per un ingaggio. Chissà.

Detto questo, ecco cosa è accaduto ieri mattina in un bar. Richiesto se fosse andato a votare per le elezioni regionali della Puglia, il giovane dietro il bancone ha risposto che avrebbe voluto ma che non può perché, in Italia da dodici anni ovvero da quando ne aveva dieci, alla sua domanda di cittadinanza italiana non è stata data ancora risposta. Lavorano lui e la mamma, pagano le tasse e lui è anche iscritto all’università. Vorrebbe diventare italiano, parla correttamente la nostra lingua, è un cittadino che può essere definito modello. Ma non è ancora italiano perché per lui i due anni fin qui trascorsi dall’istanza non sono ancora sufficienti.

 

 

 

 




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