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Tarantino ucciso a Cernusco sul Naviglio, c’è una testimone Il killer, volto coperto da un guanto, le ha intimato di aprire il cancello della palazzina

carabinieri notte

Una vicina di casa di Donato Carbone è la testimone del delitto. O meglio, della presenza del killer il quale, alle sette meno un quarto di mercoledì sera, ha appunto incrociato la donna al cancello della palazzina di Cernusco sul Naviglio. Le ha detto di aprire il cancello, facendosi scudo del volto con un guanto. La signora ha visto la macchina con cui l’uomo andava via, un’utilitaria scura di cui ha ricordato la targa. La vettura è risultata rubata a Brescia un mese fa. Tutto ciò è nel resoconto del Giorno.

Indicazioni preziose per i carabinieri che indagano sull’omicidio del 63enne tarantino da tempo residente, con la famiglia, appunto a Cernusco sul Naviglio. Ex imprenditore, da alcuni anni aveva dovuto lasciare il lavoro a causa di problemi di dslute e raramente usciva di casa, nel recente periodo accadeva più spesso, per accompagnare a scuola la nipotina ad esempio, o per fare la spesa come accaduto la sera del delitto. Stava riportando l’auto in garage, l’assassino gli ha sparato undici colpi di pistola di cui dieci andati a segno.

Movente del delitto: fra quelle seguite, la pista dei soldi. Una posizione economica tranquilla, emerge anche dalle indagini. Ma qualcosa può essere sfuggito alle carte ufficiali, non viene escluso, e una lite nei giorni scorsi con alcuni italiani, nei pressi di casa, può essere un ulteriore elemento di indagini.




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