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Martina Franca: se non fosse stato per la mamma. Autistico, per lui l’anno scolastico è iniziato 23 giorni dopo. Causa burocrazia È stata necessaria la protesta della madre per accelerare un procedimento che non dipende dall'istituto comprensivo ma dall'ufficio scolastico provinciale

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Di Evelina Romanelli:

È stato il primo giorno di scuola ieri per lui.

Bloccato a casa dalla burocrazia che rende lunghi i tempi di assegnazione di un docente di sostegno, ieri per il bambino è stato un giorno diverso, un giorno speciale.

La sera prima ci era giunta la telefonata di una mamma di Martina Franca, stanca, arrabbiata, delusa. Chiedeva ascolto e la messa in pratica del diritto allo studio. Raccontava del disagio del suo bambino e dei ritardi nelle convocazioni per il sostegno. L’assessore comunale al Diritto allo studio, Antonio Scialpi, già tre settimane fa, aveva sottolineato questa incresciosa situazione: era iniziato l’anno scolastico ma non per tutti.

Dopo la mamma che chiedeva semplicemente di fare entrare finalmente a scuola anche suo figlio autistico, il contatto (sempre serale) con la scuola: la dirigente, spiegate le farraginose dinamiche burocratiche, ha assicurato che avrebbe fatto il possibile per aiutare il.bambino. E nel giro di dieci minuti, la conferma: il bimbo dall’indomani (cioè ieri mattina) sarebbe andato a scuola. Soluzione-tampone per un paio di giorni poi il docente di sostegno.

Il bimbo in effetti ha cominciato l’anno scolastico ieri, finalmente: felice come non mai, racconta la mamma. Ha iniziato 23 giorni dopo l’inizio da calendario scolastico.

Questo episodio sembrerebbe a lieto fine ma non è del tutto così. Amareggia perché di situazioni analoghe nel territorio ce ne sono molte e le attese a casa, legate alle convocazioni dei docenti di sostegno, diventano pesanti. Convocazioni che dovrebbero avvenire ancora prima dell’apertura delle scuole perché, come l’assessore Scialpi sottolinea, “questi bambini hanno bisogno di una quotidianità tra i banchi, in un contesto sociale scolastico che non può essere sostituito con nulla, carico di empatie ed esempi, di situazioni nelle quali trovano la propria dimensione. È fondamentale che il sistema di assegnazioni si snellisca per favorire un inserimento scolastico più tempestivo. Per queste e tante altre ragioni, aggiungo, è impensabile ipotizzare poi di tornare ad una didattica a distanza, come il covid fa temere e qualcuno propone, per chi come questo bambino ha bisogno di un gesto di umanità che dal pc non può arrivare. È impensabile. L’amministrazione comunale ha supportato le scuole con le figure educative specializzate ma l’annoso problema dei docenti di sostegno resta un neo”.

Sabato, la campanella suonando ha chiuso la settimana ma ha aperto la scuola ad un bambimo che dopo il suo primo giorno di attività è tornato sorridente dalla sua famiglia, ha mostrato i lavori realizzati a scuola, è felice e la sua gioia appaga tutti ma, caro provveditorato, cerchiamo di far sorridere tutti i bambini, è un loro diritto. Va cambiato il sistema. Le assegnazioni degli insegnanti di sostegno devono essere fatte prima di tutte le altre.

Se quella mamma non avesse fatto sentire la protesta, quanto tempo ancora sarebbe passato?

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