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Venti lavoratori in nero nel leccese. Ricavi occultati al fisco nel foggiano Guardia di finanza

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Di seguito alcuni comunicati diffusi dalla Guardia di finanza:

Prosegue l’attività di controllo dei Reparti operativi del Comando Provinciale di Lecce finalizzata a prevenire e contrastare il fenomeno del lavoro “nero” o irregolare.
I controlli svolti dai Finanzieri delle Tenenze di Tricase e Leuca, nelle ultime settimane, hanno consentito di scoprire 20 lavoratori completamente in nero, impiegati da imprese attive nel settore della ristorazione, alberghi, b&b, movimento terra e cantieri edili.
In particolare, le attività ispettive hanno interessato i comuni di Tricase, Specchia, Tiggiano, Alessano, Presicce-Acquarica, Montesano Salentino, Salve, Castrignano del Capo. Quattro datori di lavoro sono stati segnalati all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, con proposta di adozione del
provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Sono in corso, nei confronti delle imprese ispezionate, altri approfondimenti da parte dei Finanzieri tesi ad accertare eventuali ulteriori irregolarità di natura fiscale.
Il lavoro nero è piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste.

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Ammontano ad oltre 800 mila euro i ricavi che sarebbero stati occultati al Fisco da una società di Vieste operante nel settore pubblicitario, constatati a seguito di un controllo fiscale condotto dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Foggia.
L’impresa, rappresentata da un professionista del settore, è stata individuata dalla Guardia di Finanza all’esito di specifiche analisi di rischio nonché in base alle risultanze delle banche dati in uso al Corpo, da cui erano emersi
alcuni elementi di anomalia nelle dichiarazioni dei redditi relative a talune annualità.
Durante l’intervento eseguito dai Finanzieri ed a seguito di successivi approfondimenti di natura tributaria sono emerse varie irregolarità, tra cui l’omessa istituzione di libri e registri obbligatori, nonché la sottrazione a tassazione di redditi per oltre 800 mila euro ed altre violazioni concernenti l’imposta sul valore aggiunto.
L’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza è l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra i cittadini e lo Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce più deboli.

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