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Comuni commissariati: Monte Sant’Angelo, l’assessore regionale scrive ai commissari per il capolinea dei pullman Martina Franca: il commissario ad acta vara il bilancio

Monte SantAngelo Stemma

A Martina Franca, in attesa del commissario dell’ente è ancora in carica il sindaco con la giunta e il consiglio comunale. C’è però il commissario ad acta per il rendiconto e il preventivo e proprio Cosimo Gigante, appunto il commissario ad acta, ha varato il rendiconto 2015. Per lo meno singolare il fatto che un sindaco, mandato a casa nove giorni fa, non sia per l’appunto a casa ma sia ancora in carica, sia pure per la gestione ordinaria. La prefettura di Taranto deve dare luogo alla sospensione degli organi eletti (nove giorni di attesa sono già troppi) e dunque al commissariamento provvisorio dell’ente, prima del decreto presidenziale con cui si sciolgono definitivamente tali organi.

Di seguito un comunicato diffuso da Raffaele Piemontese, assessore al Bilancio della Regione Puglia:

Illustrissimi Signori componenti la Commissione straordinaria del Comune di Monte Sant’ Angelo,

sono dalla parte dei cittadini che chiedono ascolto sulla questione dello spostamento del capolinea degli autobus.

Intendiamoci. Ho imparato che il rigore è un valore non solo formale, anzi: ha assunto un carattere imperativo in rapporto alla necessità di ricostruire la relazione di fiducia tra cittadinanza e istituzioni ed è tanto più importante da affermare quando una comunità è attraversata da un’acuta fase critica, quale può senza dubbio ritenersi lo scioglimento del Consiglio comunale di Monte Sant’Angelo, decretato dal Presidente della Repubblica circa un anno fa.

Da cittadino nato a Monte Sant’Angelo, prima ancora che da assessore regionale, sto apprezzando, perciò, con particolare gratitudine il lavoro che voi commissari prefettizi state svolgendo e ne riconosco l’utilità per la ricostruzione dell’ordinaria e ordinata vita pubblica a Monte.

Con lo stesso spirito, mi permetterete di ritenere contraddittoria la gestione dello spostamento del capolinea degli autobus extra-urbani. Converrete sul fatto che un servizio pubblico – utile, spesso indispensabile nella vita di molti cittadini – debba essere organizzato avendo come stella polare i bisogni delle persone per cui è stato creato e per cui si impegnano risorse pubbliche.

Non ci sono altre ragioni che possono anteporsi o addirittura prevaricare sui bisogni delle persone. Le istituzioni e gli uffici pubblici devono fare ogni sforzo per trovare la soluzione più utile e amichevole per la comunità, che può anche legittimamente non coincidere con il parere di un vigile urbano o di un funzionario comunale.

Sono certo sia anche di vostra esperienza che misure tecnicamente ineccepibili possano diventare inutili o addirittura dannose, quando sono adottate sottovalutandone l’impatto nella vita reale.

Tutti noi stiamo provando a fare ogni sforzo per fare prendere la forma più aperta a tutte le decisioni pubbliche, convinti che questo accorgimento sia il più utile ad abbassare il “ponte levatoio” del Palazzo.

Ho provato questo approccio perfino nella materia più ostica di tutte, quella della necessaria riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali. Grazie alla disponibilità della direzione generale dell’ASL a un confronto con gli operatori e la gente di Monte, sono state elaborate soluzioni sostenibili per ripristinare e in alcuni casi addirittura potenziare servizi di grande rilevanza nella vita quotidiana delle persone, come quello per la Radiologia già attivo, quello per la riattivazione della Dialisi per cui sono appena terminati i lavori del nuovo impianto di osmosi, prossimamente per Otorinolaringoiatria.

Analogamente, riconoscendo il forte valore sociale e aggregante dell’impiantistica sportiva, con la Delibera di Giunta Regionale numero 844 del 7 giugno scorso, ho colto l’importanza di trovare un po’ di risorse economiche, utilizzando 50 mila euro dei Fondi per la copertura dei Residui Perenti, per un saldo dei lavori sul campo sportivo. La stessa attenzione che stiamo, peraltro, riservando per riaprire il Palazzetto dello Sport, come è emerso nella riunione che abbiamo avuto a Bari, in Regione, con l’ottimo dottor Andrea Cantadori.

L’Ordinanza del Comune di Monte Sant’Angelo n. 45 del 18 aprile 2016 che ha spostato a viale Kennedy il capolinea degli autobus era finalizzata a ridurre l’inquinamento acustico e ambientale di piazza Duca d’Aosta. Uno scopo encomiabile e condivisibile, a tutela del centro storico, su cui, però, incidono negativamente una serie di disagi e disservizi non piccoli che sarebbe stato forse possibile fronteggiare con alcune misure coordinate.

Il risultato pratico dello spostamento del capolinea, infatti, qual è? Avere allontanato fuori dal centro cittadino un servizio a tal punto che gli utenti sono costretti a usare i mezzi privati. E, una volta conquistata la meta, trovano un’area disservita e insicura: senza marciapiede, senza pensiline, senza indicazioni orarie, con l’orientamento della sola segnaletica orizzontale.

La decisione non avrebbe assunto un carattere più amichevole verso i cittadini se, in modo coordinato, si fosse organizzato un servizio navetta, sia a salire che a scendere, con orari adeguati alle esigenze degli anziani, dei pendolari e dei turisti?

Oppure non sarebbe stato utile prevedere, prima dello spostamento ex abrupto, l’utilizzo della circonvallazione in modo da rendere più accessibili le corse degli autobus in diversi punti della città, come pare essere solo di recente alla valutazione di altre istituzioni?

Costringere un ragazzo, una professoressa, un pendolare, la mattina presto, con le temperature tipiche di Monte che io conosco benissimo, a percorrere a piedi la strada che va dalla parte alta della città (zona Galluccio, zona Basilica, zona Scuola Amicarelli e Liceo) fino al Cimitero, sicuramente non ne migliora la qualità della vita.

Sono certo accoglierete il mio invito a un incontro per valutare in quali forme io possa assicurare un contributo fattivo a risolvere un problema serio, molto civilmente posto dalla gran parte dei montanari. La manifestazione di martedì sera è stata chiarissima testimonianza del senso di appartenenza che i montanari provano per la propria città, da cui vanno tenuti distinti e anzi nettamente condannati gli atteggiamenti di facinorosi e violenti, e di ambienti oscuri che vorrebbero strumentalizzare e distorcere il libero confronto democratico.

Proprio per questo deve essere valorizzata la domanda che sale dalle tante persone per bene che hanno animato la manifestazione di martedì, molte delle quali conosco benissimo, che da due mesi non fanno altro che parlarmi di questo problema, come ho avuto già ampiamente modo di illustrarvi.

Il diffuso e sano sentimento di appartenenza deve avere la possibilità di interloquire con le istituzioni, non può essere frustrato o peggio ancora indirizzato a intraprendere battaglie legali (con esortazioni del tipo: “Fate ricorso al Tar!”).

Abbiamo tutti il compito di uscire da rigidità e conflittualità nel rapporto tra cittadini e istituzioni: ritengo sia questo il contributo più importante che quel decreto del Presidente della Repubblica ci ha implicitamente richiesto di dare alla comunità di Monte Sant’Angelo.

Sono certo che sarete nelle condizioni di organizzare un incontro al Comune di Monte Sant’Angelo nei prossimi giorni.

Nell’attesa, ribadendo stima e vicinanza per il vostro importante lavoro, vi saluto molto cordialmente.

(immagine: stemma del Comune di Monte Sant’Angelo)

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4 Comments

  1. Leggendo quanto scritto oggi da Valle d’itrianews mi sembra di aver capito che l’amministrazione Ancona e il consiglio comunale DEVONO restare al loro posto finchè il commissario ad acta non relazionerà al prefetto sul bilancio preventivo. Solo dopo dovrebbe essere investito della questione Martina il ministero per la nomina del commissario. Questo perchè ci sono i bilanci di mezzo. Altrimenti tutto sarebbe stato più veloce.

    1. Grazie per il suo intervento. Una procedura diversa avrebbe potuto portare a commissariare l’ente, con il commissario dell’ente che con i poteri di sindaco e consiglio comunale avrebbe potuto fare i bilanci. Per esempio. Cioè, il commissario ad acta e quello straordinario coincidenti. Chissà se fosse possibile. (agostino quero)

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