
Ieri è stato convalidato, dal giudice per le indagini preliminari Vilma Gilli, l’arresto di Cosimo D’Aggiano. Il legale del reo confesso, Fabio Falco, ha sottolineato che non è contestata la rapina. Così la situazione si complica un po’. D’Aggiano ha detto di avere imposto a Pignatale di accompagnarlo, in macchina, da Taranto a Sava. Ma che ci facevano allora in una campagna, tutto sommato sperduta, di Faggiano, e non lontano da un campo fotovoltaico (Pignatale era esperto di energie alternative)? Questo è un interrogativo, non l’unico, possibile data la mancata contestazione della rapina. Insomma il quadro sembra ancora incompleto e deve anche fare i conti con la ricostruzione fatta da una persona che è cocainomane abituale e che il giorno dopo l’omicidio è stata trovata dai carabinieri in completa confusione. Dunque, D’Aggiano ha confessato di avere ucciso Pignatale: è stato lui. Ma perché?
(foto: home page, Cataldo Pignatale, fonte plus.google.com; interna, Cosimo D’Aggiano)







