Tiziana Vinci, 54 anni, di Taranto, viveva a La Spezia da venti anni circa. Avevassei figli, con l’ex marito 57enne, Umberto Efeso, anch’egli di origine tarantina. Nei mesi scorsi, dopo la separazione, Efeso era stato querelato dalla donna per maltrattamenti ed gravato da divieto di avvicinamento e da braccialetto elettronico che ultimamente non funzionava bene ma non è stato sostituito.
Stando all’accusa il camionista pugliese ha raggiunto ieri sul posto di lavoro, una villa sulle alture spezzine, Tiziana Vinci e le ha sferrato alcune coltellate ad un fianco. La donna è morta. Una collega, stando all’accusa, è testimone del femminicidio: ha allertato i soccorsi che, pure tempestivi, sono stati vani. Umberto Efeso, inizialmente fuggito, si è presentato dopo circa un’ora ai carabinieri di Ceparana dove è stato interrogato dal pubblico ministero.
L’uomo, che si trova nel carcere di La Spezia in attesa della convalida del fermo, è accusato di omicidio volontario aggravato. Si è avvalso della facoltà di non rispondere al magistrato.
Sul corpo della donna sarà compiuta l’autopsia. L’inchiesta sarà finalizzata anche a capire motivi e responsabilità del malfunzionamento del braccialetto elettronico che i carabinieri avevano segnalato una decina di giorni fa.