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Foggia: bosco Incoronata, prosegue la disputa Mainiero: chiarire a che titolo gravassero gli usi civici su quei terreni

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Di Michele Vigilante:

Dopo lo sventolato comunicato stampa dell’ex Consigliere regionale Lonigro, con il quale si palesava una pesante tegola per Palazzo di Città, in seguito alla sentenza di condanna per l’alienazione dei fondi relativi al “Bosco Incoronata” di Carra e quello denominato “Mezzana della Madonna”, non si placa la polemica e ad intervenire sono presto il Sindaco, Franco Landella, e l’ex Consigliere comunale e candidato alla carica di Sindaco alle scorse amministrative, Giuseppe Mainiero. Il primo cittadino, replicando al comunicato di Lonigro afferma alla stampa di aver avuto il coraggio di cancellare una situazione di illegalità “acquisendo al patrimonio del Comune di Foggia dei beni che sono di tutti i foggiani, non certo degli amici degli amici da difendere omertosamente”. Ma sulla questione interviene con dovizia di particolari e puntualità anche l’ex Consigliere comunale Giuseppe Mainiero e candidato Sindaco alle scorse elezioni amministrative. Quest’ultimo, conoscendo bene la situazione, ha precisato che la questione è più complessa in quanto “è vero che vi è una sentenza di primo grado che condanna il Comune, che in ogni caso potrà essere ribaltata, ma è altrettanto vero che va chiarito a che titolo gravassero gli usi civici su quei terreni, questione non addebitabile all’attuale sindaco, ma che ci fa tornare indietro di qualche mandato amministrativo”. “in realtà – continua Mainiero – la vera questione non è ascrivibile agli Usi Civici, ma piuttosto al Bando con cui si dava corso alla vendita di quei terreni, che in ogni caso risultavano occupati”. A fronte di quest’ultima questione lo stesso Mainiero nel 2017 sollevò con un emendamento l’inopportunità di utilizzare i proventi della vendita dei suoli, in quanto sulla questione ci sarebbe stato uno strascico giudiziario. “Anche perché – continua l’ex Consigliere comunale – lo stesso compratore, dopo le prime trance di pagamento, rinunciò all’acquisto dei terreni”. Intanto il Sindaco, Franco Landella, replicando all’ex Consigliere regionale Lonigro ribatte: “La sentenza a cui Lonigro fa riferimento nello scagliarsi irragionevolmente contro di me non è né definitiva, né inappellabile; tant’è che, non appena ci sarà notificata, faremo regolarmente ricorso in quanto, pur rispettandola, la riteniamo non condivisibile anche nel merito, sorprendendoci come la stessa non abbia recepito il disposto della legge 133/2008 in ragione della quale abbiamo proceduto al piano delle alienazioni, sanando così una intollerabile condotta abusiva esercitata per anni sui fondi in questione, taciuta e tollerata dalle amministrazioni comunali sostenute da Lonigro, così prodigo nel fare la morale al sottoscritto”.




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