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Da undici licei pugliesi a Conversano per la chiusura del Certamen “Giuseppe Di Vagno” Nel centenario dell'uccisione del primo parlamentare vittima dei fascisti

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Di seguito un comunicato diffuso dalla fondazione Di Vagno:

Si è svolta a Conversano nel Liceo classico “Domenico Morea” la fase finale del “Certamen Giuseppe Di Vagno” dedicato al primo parlamentare italiano ucciso dalla violenza fascista. Un evento organizzato nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario della morte di Giuseppe Di Vagno, avvenuta nella notte tra 25 e 26 settembre del 1921 dopo aver subito un attentato al termine di un comizio a Mola di Bari.

Il Certamen rientra nel programma deciso dalla Fondazione Di Vagno e dal Comitato nazionale del Centenario che mette al centro la scuola e l’Università quali interlocutori privilegiati in un percorso siglato all’apertura del Centenario.

L’accordo di Rete stipulato fra gli istituti scolastici pugliesi (capofila della Rete è proprio il Liceo “Simone – Morea” di Conversano) – costituito con il Patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia e con l’adesione e partecipazione del Corso di Storia del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università degli Studi di Bari – ha lo scopo di creare incontri formativi che approfondiscano il “blocco storico 1919-1922” e lo studio delle condizioni sociali ed economiche all’interno del quale si collocò l’assassinio di Giuseppe Di Vagno (1889-1921)

 

Non è un caso che ad ospitare il Certamen sia stato lo stesso istituto frequentato da Giuseppe Di Vagno dal 1900 al 1907 così come ha ricordato Angela Borrelli, dirigente del liceo “Simone-Morea”: << La fase finale del Certamen – ha affermato – si svolge proprio nel giorno della data di nascita di Giuseppe Di Vagno. Sono 133 anni che è nato Giuseppe Di Vagno e gli insegnamenti che ha lasciato sono fondamentali. Stiamo valutando l’opportunità di proseguire con il concorso negli anni futuri perché le reazioni dei ragazzi e dei docenti che li hanno accompagnati in questo corso di studi sono estremamente positivi. Inoltre pensavamo di utilizzare parte degli scritti di Di Vagno per integrare il curricolo di educazione civica>>.

 

Ad aprire la giornata, insieme con la dirigente, anche il presidente della Fondazione Di Vagno Gianvito Mastroleo, il sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio, Giuseppina Lotito dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’ambito territoriale della provincia di Bari, l’italianista Pasquale Guaragnella e la professoressa Rosanna Pucciarelli docente dell’Accademia di Belle Arti di Bari in rappresentanza della commissione esaminatrice.

 

Tre le tracce che si sono ispirate alla lezione di impegno civile di Di Vagno, in prima linea per la democrazia e la libertà, alla memoria dell’antifascismo e alla storia del lavoro e delle organizzazioni dei lavoratori.

Trentadue invece gli studenti e le studentesse che hanno partecipato, selezionati sui 145 partecipanti ai Certamen interni alle scuole. Undici i Licei di provenienza, istituti superiori di tutta la Puglia: Bari, Conversano, Mola di Bari, Polignano a Mare, Putignano, Rutigliano, Ruvo di Puglia, Maglie e Taranto.

 

I partecipanti sono stati chiamati a pronunciarsi su temi attuali partendo da scritti di e su Di Vagno, e da brani che richiamano alla memoria fatti che hanno segnato la storia del nostro Paese.

La traccia numero 1 ha preso spunto da un brano in cui Giuseppe Di Vagno con lo pseudonimo di Marco Polo della Luna, allude allo scontento dei cittadini per l’operato del Parlamento italiano e per la scarsa attenzione prestata dai deputati ai bisogni del Paese.

Per la traccia numero 2 è stato preso in considerazione un articolo di Giuseppe Di Vittorio scritto pochi giorni dopo l’omicidio Di Vagno, in cui il futuro segretario della Confederazione generale italiana dei lavoratori, ripercorre gli ultimi momenti al capezzale dell’esponente socialista e pone le basi per una memoria antifascista che passa da immagini intimamente collegate all’iconografia cristiana quali fede, martirio, resurrezione.

La traccia numero 3 prende spunto da uno scritto di Alessandro Leogrande in cui si narra l’eccidio di Marzagaglia del 1920, in cui persero la vita sei lavoratori. Un modo per tracciare un’analogia tra la violenza di ieri e quella di oggi e per parlare delle condizioni di lavoro degli immigrati al giorno.

 

Ad esaminare gli elaborati sarà una commissione presieduta dal prof. Giuseppe Moro, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Di Vagno e direttore del Dipartimento di Scienze politiche all’Università di Bari; e composta dall’italianista prof. Pasquale Guaragnella; dalla prof.ssa Annastella Carrino responsabile del Corso di Storia del DISUM dell’Università di Bari; dal prof. Antonio Bonatesta docente di storia contemporanea dell’Università di Bari; dalla prof.ssa Rosanna Pucciarelli e dal prof. Giuseppe Teofilo docenti dell’Accademia di Belle Arti di Bari.

 

Il “Certamen Giuseppe Di Vagno” è soltanto una delle tappe del lavoro svolto con le scuole in questi mesi. Oltre al Certamen, i ragazzi e le ragazze hanno avuto modo di partecipare al concorso “Raccontare Di Vagno con i linguaggi degli immaginari”, un concorso che ha rivisto la figura di Giuseppe Di Vagno, il periodo storico e il suo impegno civile, dal punto di vista grafico e multimediale.

La premiazione per il Certamen e per il Concorso si terrà nel corso di una cerimonia, a Bari, il prossimo 27 maggio. Ai vincitori verrà assegnato un premio in denaro: mille euro per il primo classificato e 500 per il secondo.

 

<< Possiamo dire senza retorica che oggi abbiamo vissuto un’interessante giornata: a partire dalle personalità che hanno partecipato al saluto augurale che assieme abbiamo voluto dare ai giovani partecipanti al Certamen e ai loro insegnanti, giunti da diverse città della Puglia. Nel rivolgermi a loro – ha dichiarato Gianvito Mastroleo, presidente della Fondazione Di Vagno – ho ritenuto di intravedere, nello sguardo di ciascuno, la voglia e la loro consapevole responsabilità di essere all’interno di un importante appuntamento con la storia. E poi le tracce che i ragazzi erano chiamati a svolgere e commentare: scritti molto significativi di Di Vagno, di Di Vittorio o di Alessandro Leogrande. Con questa giornata, che anticipa i seminari che si svolgeranno nel prossimo mese di maggio con l’Università di Bari, possiamo davvero ritenere raggiunto l’obbiettivo fissato nel programma generale, che al primo posto prevede un rapporto con il mondo della Scuola come interlocutore privilegiato per “garantire nel futuro il racconto storico tramandato dalle precedenti generazioni, attraverso […] il libero confronto delle idee tra diverse generazioni e diversi saperi”. Mi ha fatto particolare piacere ascoltare dalla bravissima dirigente Borrelli – ha concluso l’avvocato Mastroleo – che l’impegno della Scuola intorno ai temi che ha posto il Centenario Di Vagno proseguirà anche oltre. È questa la migliore testimonianza del fatto che avevamo visto giusto e che gli scopi sono stati raggiunti>>.

 




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