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Taranto: sequestrato yacht. Ipotesi: evasione fiscale da mezzo milione di euro All'attenzione della Guardia di finanza l'attività di una famiglia

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Di seguito la comunicazione della Guardia di finanza:

Nella mattinata di oggi, le Fiamme Gialle della Sezione Operativa Navale di Taranto, su delega della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di uno yacht di lusso, di circa 17 metri, del valore di 150.000 Euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari all’esito di specifiche indagini scaturite da un controllo fiscale eseguito proprio dalle stesse Fiamme Gialle nei confronti di un’azienda tarantina operante nel settore della locazione di unità da diporto.

In particolare, nel corso delle indagini avviate a seguito di numerosi controlli in mare, i Finanzieri del Reparto Navale Jonico, scoprirono un articolato sistema di frode, finalizzato all’evasione fiscale, con il quale una famiglia tarantina utilizzava per scopi esclusivamente privati un’imbarcazione di lusso che, invece, avrebbe dovuto essere impiegata per fini commerciali.

In buona sostanza, si mascherava l’utilizzo personale stipulando finti contratti di locazione (per altro a prezzi inferiori a quelli di mercato) con un’altra società, appartenente al medesimo gruppo aziendale. In tal modo, con la deduzione dei costi di gestione dello yacht dal reddito di impresa e la detrazione della corrispondente IVA, le società, nel complesso, ottenevano, per gli anni dal 2009 al 2013, un illecito risparmio di imposta superiore ai 500.000 euro.
Per cinque persone della famiglia, a vario titolo legati alle società coinvolte nella frode fiscale, si ha l’imputazione di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifizi e mediante uso di fatture e altri documenti per operazioni inesistenti, nonché di emissione di fatture e altri documenti per fatture inesistenti, reati previsti dal D. Lgs. n. 74/2000.

Quanto constatato dai militari, inoltre, è stato totalmente recepito dall’Agenzia delle Entrate di Taranto, per cui ai soggetti coinvolti non è rimasto che aderire ai verbali di accertamento emessi per le cinque annualità e rendere all’Erario il dovuto.

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