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Intelligenza artificiale cammina con noi Ogni giorno abbiamo a che fare con l’A.I. ma non tutti lo sappiamo

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L’A.I. permea ormai il nostro quotidiano ma noi non sempre lo sappiamo.

Non ci rendiamo del tutto conto, ma la stragrande maggioranza delle attività e dei servizi anche basilari che utilizziamo ha alla base l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

 

La nostra idea della’ A.I. fa parte di quell’immaginario collettivo contaminato da film e romanzi avveniristici, da “2001: Odissea nello spazio” – ricordate le ultime inquietanti battute di HAL 9000? – alle serie televisive di fantascienza come l’iconica “Black Mirror” o la più recente “Meglio di Noi”. Casi editoriali come il capolavoro di Issac Asimov con la sua raccolta di racconti “Io, Robot” che risale al 1950 fino a “Le persone non servono” pubblicato nel 2016.

 

Tuttavia, come si diceva, l’A.I. la ritroviamo anche nelle piccole cose di tutti i giorni: questo articolo ad esempio è stato scritto attraverso la dettatura vocale con un software che consente il riconoscimento dei suoni umani e che li traduce in testo e, soprattutto, che non smette mai di imparare adattandosi alle diverse pronunce e accenti di ogni singola lingua.

 

Vi proponiamo una lista: il telemarketing, ovvero quelle seccanti telefonate che riceviamo e durante le quali ci vengono propinati nuovi contratti per le utenze; Quando usiamo i motori di ricerca in rete. Quando il nostro navigatore ci conduce da punto A a punto B trovando la strada più veloce e con meno traffico; Le luci e gli elettrodomestici che si accendono e si spengono al tuo comando e che fanno molto di più, in questo caso è la domotica, bellezza! Il campo medicale, la gestione dei Big data e, non solo da parte dei colossi dell’informatica, nell’e-Commerce dove, anche attraverso il machine learning, le grandi piattaforme imparano a capire meglio le tue tendenze d’acquisto.

Questo elenco è minimo, parziale, potremmo andare avanti per ore se volessimo citare tutti i campi odierni di applicazione dell’A.I.

Ma esiste un settore, per così dire eletto, in cui l’uso dell’intelligenza artificiale trova una sorta di naturale espressione: l’industria del gioco. Qui l’A.I. viene utilizzata per studiare le abitudini dei gambler, studiare e offrire esperienze personalizzate e attrarre così un numero sempre più ampio di giocatori. L’obiettivo del sistema è quello di “capirti” e di migliorarsi per rispondere meglio alle tue richieste, se non addirittura anticipare quelle ancora inespresse. Ma non parliamo solo di quei giochi complicatissimi dove serve studiare un manuale per prendervi parte, ci riferiamo anche a quelli che consentono un accesso al gioco più semplice e intuitivo. Un esempio diffusissimo sia a livello globale sia per fasce di età, sono i casinò online, i siti di slot machine, perché già partendo dalla pubblicità riescono, attraverso i dati che normalmente fornisci attraverso la semplice navigazione, a offrirti titoli e promozioni su misura per te. Come il gioco così anche l’intrattenimento, se quindi parliamo di servizi che ricadono nell’utilizzo di massa non possiamo esimerci dal citare Netflix dove, molto semplicemente, l’A.I. studia i film o le serie che guardi ed è immediatamente in grado di proporti altri titoli in linea con i tuoi gusti.

 

Abituiamoci quindi a pensare che l’intelligenza artificiale non è più un argomento del futuro ma una realtà una che permea il nostro quotidiano. Che l’A.I. ormai da tempo cammina con noi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




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