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Lavoratore di Altamura morì schiacciato dal compattatore dei rifiuti: da domani il giudizio a Foggia Vito Cristallo aveva 51 anni

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La sequenza di infortuni ed incidenti mortali sul lavoro non è questione degli ultimi mesi. Da domani in tribunale a Foggia si terrà l’udienza preliminare per la morte di Vito Cristallo che il 17 dicembre 2018 aveva 51 anni quando morì schiacciato dal compattatore dei rifiuti. Una morte atroce. I familiari del deceduto, assistiti (genitori e sorelle) dall’avvocatessa Rosa Alba Balestra e (moglie) dall’avvocato Vito Menzulli, consulente tecnico Luca Tagliente, hanno chiamato in causa coloro che ritengono responsabili dell’accaduto. Peraltro dall’elenco dei rinviati a giudizio la procura di Foggia ha escluso l’azienda per cui Cristallo lavorava, la Teknoservice, nonché l’Unicam e cioè l’associazione dei Comuni committente del servizio. Sarà verosimilmente questa una delle cose che emergeranno per prime nel procedimento, dato che familiari di Cristallo le ritengono parimenti responsabili. La questione, che è complicata, si articola sulla normativa in tema di antinfortunistica e di responsabilità, formalizzazioni che divengono sostanza della vicenda. Si articola anche sulla differenza fra titolarità di gestione di raccolta rifiuti, conferimento e siti di stoccaggio.

Di certo c’è che Vito Cristallo, dipendente Teknoservice, il 17 dicembre 2018 morì. Come: stando al documento del giudice per l’udienza preliminare Sicuranza, in fase di manovra di un autocompattatore di rifiuti venne travolto dalla pala meccanica. Politrauma, arresto cardiaco mortale. Accadde a Lucera, sito di stoccaggio dei rifiuti oggi gestito da Maia rigenera. In quei frangenti Teknoservice, che per il Comune di Altamura gestiva il servizio di raccolta rifiuti, stava procedendo allo scarico nel sito di stoccaggio di Lucera, di Maia rifiuti (che per il Comune di Altamura gestiva appunto lo stoccaggio). L’autocompattatore era manovrato da un 19enne dipendente di Maia rigenera. Vito Cristallo, che era sceso dall’autocompattatore, venne schiacciato dalla pala del mezzo. Le responsabilità, compreso se la fase lavorativa di Vito Cristallo fosse prevista nel documento di sicurezza dell’impianto, andranno accertate nell’udienza preliminare da domani. Dovranno presentarsi in sette: il manovratore del compattatore, i titolari attuali e precedenti del sito di Lucera, il responsabile esecuzione del contratto di Teknoservice. A vario titolo le accuse sono di concorso in omicidio colposo aggravato e violazione delle norme in tema di sicurezza sul lavoro.




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