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Crac da 500 milioni di euro delle case della Divina provvidenza, sul governo piomba un caso-Puglia La richiesta di arresto nei confronti di Antonio Azzollini, senatore Ncd, aggrava la questione morale in seno alla maggioranza dopo il caso-Castiglione

antonio azzollini

antonio_azzolliniIn carcere Dario Rizzi, Antonio Abitante, Rocco Di Terlizzi; ai domiciliari Antonio Damascelli, Adrijana Vasiljevic, Angelo Belsito, Augusto Toscani, la madre superiora Marcella Cesa e suor Assunta Puzzello. Questi gli arresti eseguiti, per il caso del crac da 500 milioni di euro delle case della Divina provvidenza. Un caso pugliese, che preoccupa anche il governo. Perché una richiesta di arresto riguarda un senatore pugliese, Antonio Azzollini, di Molfetta, esponente Ncd. La richiesta di arresto, da parte della procura di Trani, è già arrivata al Senato. Azzollini ha già detto che non si dimette.

Fatta salva la presunzione di innocenza, principio sempre richiamato dal premier e segretario Pd, Matteo Renzi, proprio dai vertici del partito democratico il caso di Bisceglie è considerato “un caso ben diverso da altri”, così come riportato dall’agenzia Agi. Insomma, dopo il caso-Castiglione (sottosegrerario all’Agricoltura, anch’egli Ncd, indagato nel caso di mafia capitale) c’è quello più grave che arriva dalla Puglia. Più grave perché, nei confronti del senatore di Molfetta, non è arrivato un avviso di garanzia: è arrivata una richiesta di arresto.

(foto: Antonio Azzollini, fonte la rete)




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