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Taranto: maestra torna al lavoro dopo i domiciliari, “fatti che lasciano interdetti” Parlamentare: "al di là del possibile abbaglio investigativo, riemerge il tema della scuola come luogo nel quale convergono mille difficoltà. Il ministero introduca valutazioni psicologiche per gli insegnanti"

ON VINCENZA LABRIOLA
Di seguito un comunicato diffuso da Vincenza Labriola (foto) deputata, gruppo Misto:
“I fatti di Taranto, che hanno visto un’insegnante elementare prima finire ai domiciliari per maltrattamenti sui giovanissimi studenti, quindi ritornare in libertà e in queste ore al lavoro, anche grazie all’appoggio dei genitori dei bambini, di ex alunni e dei colleghi, non possono che lasciare fortemente interdetti. Ciò che è stato interpretato in un primo momento come deliberata violenza, ha assunto nei giorni successivi una valenza diversa. Da bambini maltrattati, ad alunni difficili, con situazioni complesse in famiglia. Ci troviamo di fronte ad una situazione imbarazzante, le cui spiegazioni sono ad oggi quanto meno superficiali”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera.
“Al di là dei fatti e del possibile abbaglio investigativo, a riemergere, con dura realtà, è il tema della scuola come luogo nel quale convergono mille difficoltà – prosegue Labriola –. E’ lecito chiedersi se l’istituzione scolastica, deputata a formare i cittadini di domani, sia sufficientemente attrezzata per risolvere situazioni complesse, emergenziali. E’ altresì doveroso che il corpo docente, a tutti i livelli, sia riconosciuto abile a ricoprire incarichi sempre più ardui. In tal senso auspico che il ministero introduca valutazioni psicologiche per gli insegnanti, ed in caso di necessità preveda un supporto psicologico per gli stessi”.
ON VINCENZA LABRIOLA




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