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Crispiano, accusa: picchiata la compagna, 49enne arrestato Carabinieri allertati dalla figlia

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Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:

Momenti di forte tensione nella tarda serata di sabato 6 dicembre a Crispiano, dove i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un 49enne del posto, ritenuto presunto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.

Secondo quanto ricostruito, l’uomo – che risulterebbe avere problemi legati alla tossicodipendenza – avrebbe messo in atto, sin dagli inizi della convivenza nel 2010, un clima di offese e minacce ai danni della compagna, episodi mai denunciati fino al 6 dicembre.

La situazione è precipitata questo pomeriggio: durante l’ennesima lite, l’uomo avrebbe ingiuriato, minacciato e colpito la donna alla presenza della figlia minorenne, la quale, impaurita, ha immediatamente contattato il 112 NUE.
Nel tentativo di impedire alla convivente di chiedere aiuto, l’uomo le avrebbe sottratto il cellulare, afferrandola poi al collo e colpendola con pugni al capo e al volto, tanto da romperle gli occhiali.

I militari dell’Arma sono intervenuti in pochi istanti, ponendo fine all’aggressione. La vittima è stata soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata all’ospedale di Martina Franca, dove è stata medicata e dimessa. La donna è stata informata di tutte le tutele previste dalla legge, scegliendo tuttavia di non essere collocata in una struttura protetta.

Il 49enne, fatta salva la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, al termine delle formalità di rito è stato condotto presso la Casa Circondariale di Taranto.

L’episodio si inserisce nelle attività dell’Arma dei Carabinieri finalizzate a garantire l’applicazione del “Codice Rosso” (legge n. 69/2019), che assicura tutela immediata e prioritaria alle vittime di violenza domestica e di genere. In base a questa normativa, i Carabinieri provvedono a informare tempestivamente l’Autorità Giudiziaria, attivano le procedure di ascolto protetto — anche attraverso le “Una stanza tutta per sé”, stanze presenti in diversi Comandi dell’Arma e dedicate all’accoglienza riservata delle vittime – e, quando necessario, adottano misure di protezione e sostegno in collaborazione con i centri antiviolenza e i servizi sociali del territorio. L’Arma rinnova infine l’invito ai cittadini a segnalare ogni situazione di violenza o maltrattamento, ricordando che una semplice chiamata al 112 NUE può davvero salvare una vita.


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