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Martina Franca: un protagonista della vita politica locale per trent’anni fino all’approdo al parlamento Giuseppe Semeraro morto ieri

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Di Agostino Convertino:

Giuseppe “Peppino” Semeraro è stato un protagonista della nostra vita politica per oltre trent’anni, in epoche in cui la militanza missina era considerata una trincea di resistenza e resilienza. Apparteneva ad una generazione di martinesi che in Consiglio Comunale produceva un dibattito di altissimo livello (senza offesa per i protagonisti di oggi, è solo melancolia) che proiettava Martina Franca ai massimi livelli istituzionali. Nonostante la sua comunicazione fosse elegantissima, a tratti accompagnata da bruciante ironia, si faceva comprendere perfettamente da tutti. Era un uomo di grande moderazione che condivise il percorso di Pinuccio Tatarella in un periodo di grandi trasformazioni per quel quadrante politico e aderì convintamente alla svolta di Fiuggi quando il MSI recise ogni legame col passato per trasmutare in Alleanza Nazionale. Nei rapporti con la comunicazione, in un’epoca in cui i social network erano pura fantascienza, precorse i tempi adottando una linea di grande aperura: non si sottraeva mai al confronto. La sua narrazione era spettacolare e gli consegnò il copyright di due espressioni latine che amava utilizzare negli scontri verbali, probabile retaggio della sua attività forense: Sic et sempliciter (è semplicemente così) e Tertium non datur (delle due l’una) erano l’ imprimatur dei suoi interventi. Ebbi il piacere di citarlo, con ammirazione, in una pubblicazione dedicata alla nostra Città in cui lo descrivevo come segue:
Mi torna in mente Peppino Semeraro (il senatore di AN), che farciva i suoi interventi di espressioni latine ed ampie evoluzioni caratterizzate da uno schema preciso. Pur di non perdere una disputa verbale, Peppino si comportava come un pescatore d’altura in lotta col suo merlin. Dava spago alla preda per sfinirla, arrivava a dire che l’avversario aveva ragione (avrà letto Schopenhauer?), infine il segnale che precedeva l’attacco finale: terminava gli interventi con il classico “…delle due l’una…” laddove – ovviamente- la teoria esatta, condita di micidiali colpi di humor, non poteva che essere la sua….
Con la sua scomparsa se ne va un altro pezzo di quella Martina unica e irripetibile, spinta da una classe dirigente che seppe esprimere valori alti; un eccellente avvocato; un uomo molto legato alla sua famiglia cui la nostra redazione porge le più sentite condoglianze.

LONA


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