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“Perché?”, lettera aperta di un cittadino pugliese al presidente del Consiglio Cosa viene ritenuto inadeguato a fronteggiare il momento

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Ill.mo Signor Primo Ministro Dr. Giuseppe Conte,
mi accingo a scriverLe per la seconda volta, anche se stavolta lo faccio in maniera più formale visto che la mia prima lettera, in cui Le davo del Tu come fa un figlio (cittadino) con un padre (Lei rappresenta la mia nazione anche se non specificatamente me visto che il mio orientamento politico è diverso dal suo) è rimasta senza risposta.
Ancora una volta sono qui a chiedermi perché?
Il perché di tutto questo suo clamore mediatico, un clamore che Lei vuol far passare per rassicurante, ma a cui, mi creda, nessuno crede più.
Lei ha iniziato i primi di marzo lanciando “potenze di fuoco” da 400 miliardi di euro, neanche fossero bruscolini, finendo poi per fare piani per i prossimi 10 anni e avendo elargito solo pochi miliardi di Euro, una goccia nell’oceano.
Mi scusi se glielo faccio notare, ma, personalmente ed in questo momento, a me dei prossimi 10 anni importa nulla o poco, perché io ho bisogno di avere certezze per il presente per poter sperare e fare programmi nel futuro.
Comprendo, mi creda, che non sia facile stare al suo posto, comprendo che ascoltare le voci di tutti e dare seguito alle stesse non sia facile, ma è stata una sua libera scelta fare il Primo Ministro, come sue sono le scelte politiche adottate sinora proprio come fanno un padre ed una madre che scelgono per i loro figli e per il loro bene.
E’ proprio da quel bene che vengono meno le mie certezze, che mi portano lontano dal vostro “mondo”.
Difatti, non mi rivedo affatto in una Classe Politica che dirige il Paese facendo solo scelte di partito.
Non mi rivedo in una classe politica che nomina, in un momento di ristrettezze economiche, 400 esperti pagati da tutti noi che prendono decisioni (dando linee guida ma stando comodamente seduti a casa loro) nonostante la nostra Costituzione preveda il C.N.E.L. che ha le stesse funzioni del Comitato Scientifico da Lei nominato.
Ma se ciò non bastasse, quello stesso comitato è stato in grado di partorire la grandiosa idea di stanziare 120 Milioni di Euro di bonus per l’acquisto di monopattini e bici elettriche (il cui costo varia dai 400 euro a più di 1.500 euro e in un momento storico in cui molta gente non sa come fare la spesa), ma ha previsto solo 50 milioni per assicurare la distribuzione delle derrate alimentari agli indigenti per l’emergenza Covid.
Allora mi chiedo, come farebbe un padre come un figlio, perché con quei soldi non sono state aiutate le famiglie più bisognose, quelle con i figli all’università o senza lavoro, o magari perché non investire la somma stanziata di 120.000,00 di euro per aiutare le imprese a non chiudere?
Non mi rivedo, me lo lasci dire, in una classe politica che tutela non i più deboli ma solo i più sfaticati o i più furbi, si, lo ribadisco, i più sfaticati e furbi.
Difatti, come definirebbe Lei un Paese che lascia a casa i beneficiari di un reddito di cittadinanza invece di dare loro un lavoro in agricoltura, quello stesso lavoro che ha però comportato la regolarizzazione di 600.000 immigrati, che, se non le fosse chiaro, sono entrati in Italia irregolarmente infischiandosene di quelle norme che tutti i giorni noi siamo tenuti a rispettare.
Come lo vede Lei un Paese con un Ministro che piange per l’approvazione di una legge di regolarizzazione degli immigrati, ma non ha lacrime per i cittadini italiani che non sanno come sbarcare il lunario.
Come lo vede Lei un Paese amministrato da una classe politica che, purtroppo, e lo dico senza polemiche, ha ministri con solo la terza media e insegnanti precari che, nonostante una laurea, devono fare concorsi su concorsi pur essendo idonei ed in graduatoria.
Come lo vede Lei un Paese amministrato da una classe politica che non consente alla mia categoria professionale (io sono un avvocato) che versa allo Stato circa il 70 % dei propri guadagni, sia in maniera diretta che indiretta, di non poter esercitare perché il decreto, da Lei varato, ha riaperto di tutto, dalle palestre alle piscine, dai bar ai ristoranti, ma ha pensato bene di lasciare chiusi Scuole e Tribunali.
Come lo vede Lei un Paese che elargisce anche 800,00 euro mensili a titolo di reddito di cittadinanza ma ha difficoltà ad elargire la stessa cifra a chi ha deciso di essere un libero professionista, che ha studiato ore ed ore chino sui libri con enormi sacrifici solo per conseguire una laurea.
Come lo vede Lei un Paese amministrato da una classe politica che invece di dialogare con l’opposizione, invece di far entrare i cittadini nel palazzo della politica, come proposto dalla Leader di Fratelli di Italia Giorgia Meloni e come erano soliti fare i M5S che la sostengono, chiude a tutte le proposte, emendamenti, consigli o pareri provenienti da chi non sta al Governo.
Caro Primo Ministro Conte, Le vorrei ricordare, ma senza insegnarLe nulla, che due personaggi politici che l’hanno preceduta, due politici con la P maiuscola come De Gasperi e Togliatti,nonostante avessero idee contrapposte ed erano considerati dagli storici non certo avversari ma veri e propri nemici, nel periodo post bellico, che è stato peggio di quello che stiamo vivendo oggi, hanno condiviso le stesse regole del gioco e il medesimo senso di necessità, quella necessità di fare le riforme istituzionali e di scrivere insieme la Costituzione Italiana, mentre Lei e i suoi ministri non siete stati in grado neppure di scrivere un decreto snello e comprensibile a tutti noi visto che l’ultimo consta di 400 articoli.
Caro Primo Ministro, spero di rivederla presto in TV mentre annuncia a tutti noi che, al di là della politica e al di là degli interessi di potere, ha ascoltato anche il grido di chi non comanda, il grido delle opposizioni, il grido dei suoi cittadini, stanchi di non avere certezze e di vedere Lei e i suoi Ministri che lottano solo per il loro consenso elettorale, quei governanti immemori che si chiamano MINISTRI perché hanno il compito di essere dei “MINISTER” parola latina che significa SERVITORI e non credo che ciò abbia bisogno di altri commenti.
Mi scuso se mi sono dilungato, e Le porgo i miei più cordiali saluti.

Alessandro Torricella




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1 Comment

  1. Egregio Presidente del Consiglio, quando il Presidente Mattarella, la nominò nella sua attuale carica, ne fui contenta, il Suo viso mi ha ispirato subito simpatia,Le garantisco non è la solita sviolinata.
    Egregio presidente Conte, a mia figlia ancora la C.I.non arriva, e i suoi risparmi si sono esauriti, anche i miei purtroppo siamo allo stremo, seconda casa venduta, e chi se ne importa debiti, che ovviamente non sto qui ad elencare.La ringrazio per l’attenzione.
    Con stima Silvana Del Gaudio

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